La tanatoprassi comincia ad affacciarsi nel nostro Paese

Prosegue il nostro viaggio all’interno del DDL unificato per la riforma dei servizi funerari. Oggi ci occupiamo dell’articolo 16, quello che introduce e autorizza in Italia la tanatoprassi:

Articolo 16 (Tanatoprassi e tanatoprattore)

1. Per tanatoprassi si intende un processo conservativo del cadavere, limitato nel tempo e comunque tale da non dare luogo alla sua imbalsamazione, unito a trattamenti di tanatocosmesi.
2. I trattamenti di tanatoprassi possono essere eseguiti da un tanatoprattore abilitato solo dopo l’accertamento di morte e il prescritto periodo di osservazione.
3. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della salute, previa intesa della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome, sono stabiliti i seguenti requisiti minimi valevoli su tutto il territorio nazionale:
a) individuazione del profilo professionale per l’operatore di tanatoprassi;
b) luoghi dove effettuare i trattamenti di tanatoprassi;
c) metodiche e sostanze da utilizzare nei trattamenti di tanatoprassi e loro compatibilità con le diverse pratiche funebri e con i diversi sistemi di sepoltura;
d) garanzie che le metodiche e le sostanze impiegate nei trattamenti di tanatoprassi non pregiudicano la salute del tanatoprattore.

Come noto la tanatoprassi in Italia è oggi vietata, essendo solo consentita la imbalsamazione, svolta da personale medico. Con questo articolo si consente, da quando saranno completate tutte le procedure e i provvedimenti normativi previsti nell’articolato, la possibilità di effettuare tanatoprassi da parte di un soggetto non necessariamente in possesso della laurea in medicina, ma in possesso di un titolo abilitante tale professione. resta il problema, mai affrontato nel nostro Paese di coniugare la già complicata situazione esistente per le tumulazioni stagne con la tanatoprassi. Difatti se non si valutassero gli effetti si aumenterebbe ancor di più la casistica di "resti mortali" e cioé "salme  inconsunte" rinvenute anche a distanza di 30 o 40 anni in tumuli.

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