[fun.news.945] Confservizi chiede cambi di norme in Europa

Una direttiva “snella”, improntata alla “flessibilità”, che faccia chiarezza in tempi stretti” sulle regole per i servizi pubblici, un settore strategico per il rilancio della competitività in Italia. È quanto chiede all’Unione Europea la Confservizi, tramite il presidente Raffaele Morese. Dopo il tramonto della cosiddetta ‘direttiva Bolkenstein’ che si proponeva di regolare la materia, Confservizi chiede a Bruxelles – ed al vice presidente della commissione UE, Franco Frattini, risposte su “quattro grandi priorità”. La prima è l’assicurazione, da parte della Ue, che i servizi possano legittimamente essere concessi sia direttamente, sia con gara, sia con società miste “lasciando alle realtà locali la flessibilità e la possibilità di scegliere”. Da parte di Bruxelles sono state aperte due procedure di infrazione contro l’Italia su alcune procedure negli affidamenti senza gare da parte delle imprese pubbliche locali. Altro caposaldo delle richieste di Confservizi all’Europa nell’elaborazione della nuova direttiva in materia di servizi di interesse generale è la “valorizzazione dell’intervento dei privati” nelle società miste. “Chiediamo uno stralcio rispetto alla direttiva Bolkestein, per chiarire subito quale è la procedura da seguire”, ha spiegato Morese, secondo il quale è anche necessario, nelle società a capitale pubblico e privato, che venga lasciata alle parti la decisione su chi dovrà comandare, in base alla partecipazione nel capitale e esclusivamente ai privati. Le aziende di servizio pubblico locale ritengono inoltre indispensabile che dall’Europa arrivino regole ben precise per “favorire l’aggregazione fra comuni”, attraverso incentivi quali lo scorporo delle spese dal Patto di stabilità. “L’Europa potrebbe incentivare gli Stati in questa direzione”, ha spiegato Morese, contribuendo a superare “la minutaglia” di aziende che c’è in Italia, in modo che crescendo in dimensione possano “meglio competere”. Il quarto punto della proposta di Confservizi riguarda le regole di reciprocità nelle liberalizzazioni, regole “che devono valere per tutti” evitando che l’Italia “diventi il parco giochi dell’Europa a 25”, e le sue aziende “facili prede”. Dal canto suo il vicepresidente della Commissione Europea, Franco Frattini, afferma: “I servizi di interesse generale sono uno degli elementi portanti dell’iniziativa europea per la competitività e lo sviluppo. E, in questo contesto, il principio di flessibilità deve trovare un’applicazione privilegiata”

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