[fun.news.777] Approvata la legge emiliana romagnola in materia funeraria

Il 27 luglio 2004 è stata approvata (favorevoli ds, prc, pdci, sdi, verdi, margh., ind. sin., pri; astenuti fi, an) la legge in Regione Emilia Romagna che disciplina l’insieme di servizi e funzioni inerenti le attività funebri. Il provvedimento integra le indicazioni contenute in un pdl presentato dalla Giunta con quelle contenute in un progetto di legge presentato da Lino Zanichelli e Silvia Bartolini (ds), relativo alla cremazione, conservazione e dispersione delle ceneri dei defunti. Il testo di legge in discussione, ha chiarito Lino Zanichelli (ds) nella sua relazione, ha il compito di dare risposta ad un problema delicato che interessa mezzo milione di famiglie e 15 mila cimiteri sul territorio. La nuova legge, che si compone di 16 articoli, definisce le funzioni della Regione e degli Enti locali (in particolare dei Comuni); disciplina le procedure relative alla polizia mortuaria, ponendo particolare riguardo ai profili igienico-sanitari e alla pratica della cremazione e dispersione delle ceneri; regolamenta le condizioni e i requisiti che assicurano un esercizio dell’attività funebre (di soggetti pubblici e privati) rispettoso degli interessi dell’utente. Alla Regione, ha spiegato il consigliere, spetta: dettare gli indirizzi cui dovranno attenersi gli Enti locali (con potere sostitutivo in caso di inadempienza); definire (entro sei mesi) le tariffe per il servizio pubblico di cremazione; emanare i regolamenti per i piani dei cimiteri comunali. Le Province, ha precisato Zanichelli, dovranno valutare, entro un anno dall’ entrata in vigore della legge, il fabbisogno di impianti di cremazione sul proprio territorio; i Comuni, infine, realizzeranno questi ultimi e i cimiteri, gestiranno il servizio pubblico e svolgeranno le funzioni amministrative di vigilanza. Il Comune, ha aggiunto Zanichelli, promuoverà anche la realizzazione e il funzionamento di strutture idonee in cui si potranno tenere (senza alcuna discriminazione) riti per il commiato, su richiesta dei familiari del defunto. Sul testo sono stati presentati 23 emendamenti, 9 di questi sono stati approvati. Uno presentato da Ubaldo Salomoni (fi) stabilisce la necessità di prevedere una camera mortuaria, con annessa struttura per il commiato, per il territorio comunale nel suo complesso, e non per tutti i cimiteri (allo scopo di ridurre le spese di gestione, in alcuni casi insostenibili). Sono poi stati approvati sei emendamenti, proposti dai consiglieri Lino Zanichelli (ds) e Mauro Bosi (margh). Questi prevedono, tra l’altro: la riduzione a 12 mesi del tempo per effettuare la separazione societaria tra chi svolge servizi pubblici cimiteriali e contemporaneamente gestisce strutture per il commiato; la possibilità per i Comuni di svolgere anche servizi accessori in concorso con altri soggetti imprenditoriali; la facoltà, anche per i privati, di realizzare strutture per il commiato; infine vengono dati 12 mesi alle imprese che esercitano attività funebri per adeguarsi ai contenuti della legge. Pure approvati due emendamenti di Luigi Giuseppe Villani (fi) che esplicitano il contenuto delle attività che non possono essere svolte contemporaneamente da uno stesso gestore. Respinti invece: due emendamenti di Ubaldo Salomoni (fi); tre di Luigi Giuseppe Villani (fi); sette a firma Francesconi, Villani e Filippi (fi); uno di Francesconi (fi) e uno di Pietro Vincenzo Tassi (an) Il testo di legge è stato giudicato “poco chiaro e burocratico” da Ubaldo Salomoni (fi). Il consigliere ha evidenziato che la scelta di affidare alle Province la localizzazione dei cimiteri e ai Comuni la loro realizzazione, genera confusione. Pietro Vincenzo Tassi (an) ha sostenuto la necessità di rivedere la norma che consente l’immediata dispersione delle ceneri per i defunti. “Una conservazione dei resti per qualche anno – ha detto – sarebbe un atto doveroso”. Luigi Francesconi (fi) ha sottolineato la “freddezza burocratica” del provvedimento, che non fa mai riferimento alla sensibilità dei familiari e al rispetto delle tradizioni cristiane nelle onoranze funebri. La tumulazione in cimiteri è la forma di rispetto per i defunti che ci tiene legati alle nostre tradizioni, ha aggiunto. Il consigliere ha anche espresso perplessità sul ruolo dei luoghi, deputati dalla legge, a svolgere i “riti del commiato”. Hanno forse la funzione di “chiese laiche”? si è chiesto. “Nella legge – ha detto Rodolfo Ridolfi (fi) – sarebbe stato opportuno prevedere iniziative contro gli atti teppistici nei cimiteri e interventi concreti per risolvere la mancanza di parcheggi e di servizi igienici all’ interno di queste aree”. Negativo il suo giudizio sull’estrema libertà di rito nella fase di commiato. Per Silvia Bartolini (ds) “la legge è un contributo” sul piano culturale e sul quello del rispetto dei famigliari. Un atto dovuto, quindi, quello di consentire spazi per celebrare quei riti che, in passato, hanno trovato per i familiari tanti ostacoli. “Credo, inoltre, – ha concluso – che, nel prossimo futuro, possa cambiare la cultura che tiene chiusi ed isolati questi luoghi”. “Con questa legge – ha detto l’assessore Bissoni – abbiamo voluto dare un’ organizzazione più adeguata ai servizi, nel rispetto massimo delle credenze dei cittadini. Una organizzazione – ha rilevato – che sarà meno burocratica (semplificazione delle procedure) e, soprattutto, più rispettosa delle volontà, dei sentimenti e della sensibilità dei cittadini”.

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