Commentando l’esito della votazione effettuata la scorsa settimana in Commissione Affari sociali della Camera sugli emendamenti all’AC 4144, “Disciplina delle attività nel settore funerario”, Fogli (SEFIT) ha dichiarato che “Risulta evidente che non c’è maggior sordo di chi non vuol sentire. Il testo che emerge dalla sede referente della Camera interviene soprattutto in materie volute fortemente dall’imprenditoria funebre privata e dai cremazionisti. L’udienza riservata alle richieste dei Comuni e dell’imprenditoria funeraria pubblica è stata inferiore a quanto ci si sarebbe atteso, quanto meno per il ruolo istituzionale che i Comuni rappresentano e per il fatto che gestiscono i cimiteri, nel bene e nel male, da almeno duecento anni.” “Basta leggere la memoria illustrata da SEFIT ed ANCI alla Camera e l’elenco degli emendamenti approvati per comprendere quali interessi siano stati realmente privilegiati. Contiamo di spiegare le nostre ragioni nelle ulteriori sedi di dibattito – ha proseguito Fogli – ma se questo risulterà il testo finale della riforma del settore funerario è bene che si sappia che risolve, talvolta non nel senso da noi sostenuto, solo una parte dei problemi.
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