Commentando la decisione del Sindaco di Viareggio, di consentire la conservazione dell’urna in abitazione, in attesa che si possa poi procedere a dispersione delle ceneri, Fogli (SEFIT), sottolinea che in talune situazioni di carenza di posti nel cimitero il Sindaco può emanare ordinanze contingibili ed urgenti che si sostituiscono, per un periodo limitato di tempo, alle norme di legge in vigore, consentendo così la salvaguardia della igiene pubblica. Solo in tal caso è legittima la ordinanza sindacale che consente di derogare alle leggi che oggi invece obbligano la conservazione di ceneri e salme nei cimiteri. La legge quadro (L. 130/2001) che dava un termine preciso per diversi incombenti (regolamentare la dispersione e l’affido a familiari delle ceneri, le tariffe per cremazione, la pianificazione regionale dei crematori, le norme tecniche sugli impianti di cremazione) è stata completamente disattesa dallo Stato e dalle Regioni, che hanno fatto passare i termini in essa indicati senza promuovere gli atti necessari. È anche per questo motivo che i Comuni, sottoposti a pressioni continue dei cittadini e per esigenze di spazio nei cimiteri, si vedono sempre più spesso costretti ad trovare soluzioni operative. Fogli fa inoltre sapere che per iniziativa della SEFIT è stata proposta la modifica dell’articolo 3 della Legge 130/01, per poterlo mettere in vigore senza necessità di ulteriori regolamenti attuativi. L’iniziativa della SEFIT è stata positivamente accolta sia a livello governativo, sia dall’opposizione. A tal proposito, per iniziativa della Sen.ce Monica Bettoni, è stato presentato al Senato un organico DDL (AS 1265) che, tra l’altro, consente di evitare che le norme sulla dispersione delle ceneri e sull’affidamento di esse ai familiari, continuino a rimanere inoperanti.
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