Nell’estremo Oriente di tradizione buddista venerdì 5 aprile 2002 è stata la festa primaverile dei morti. Vi è la tradizione di confezionare cibi rituali da portare sulle tombe dei familiari, adottando abiti nel colore del lutto, colore diversificato a seconda delle relazioni di parentela (ad es.: il bianco per i familiari, l’azzurro per i collaterali (zii, cognati, ecc.), verde per i nonni, viola per il bisnonno, ecc.. Tra l’altro, i colori del lutto possono variare da area ad area, in relazione a tradizioni locali. Con l’offerta di cibo rituale ai defunti, specie se abbiano acquisito la posizione di antenati, aspetto molto importante in quelle culture, vi è l’usanza di far scoppiare petardi, anche in prossimità dei sepolcri, come espressione di preghiera rituale. Le cerimonie in memoria dei defunti si concludono con cene a cui partecipano familiari, amici e vicini. La tradizione è osservata anche da orientali presenti all’estero (Europa, altri continenti), almeno per quanto possibile, con la preparazione e la consumazione dei cibi rituali, tra cui “panini” impastati con erbe. Lo stesso involtino primavera ha la sua origine in questa ritualità, pur se fuori dall’area propria della tradizione risulta perduta questa sua funzione originaria. La data del 5 aprile 2002 è una data variabile nel tempo, come accade spesso nelle date rituali orientali, basate su calendari lunari.
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