La cremazione deve ritrovare il suo senso cristiano, deve essere evangelizzata e sburocratizzata. E i fedeli sono invitati a non tenere in casa le ceneri dei defunti. Tante forme di pietà popolare poi vanno “purificate” da una radice superstiziosa, ma non per questo condannate o negate. Lo ha affermato il prefetto della Congregazione per il clero, il cardinale Jorge Medina. Il cardinale Medina, presentando in Vaticano il “Direttorio su pietà popolare e liturgia”, ha affrontato il problema della cremazione e ha osservato che al momento della introduzione del corpo nell’inceneritore non è presente il sacerdote e non ci sono riti analoghi alla benedizione della bara prima della inumazione. “Anche la cremazione – ha detto il cardinale” deve essere evangelizzata, bisogna spiegarne il senso nell’ottica cristiana, ma va tenuto presente che per l’onnipotenza di Dio resuscitare un corpo inumato o incenerito non fa grande differenza”. La prassi di portare a casa le ceneri del defunto, ha aggiunto il cardinale, è decisamente scoraggiata dalla Chiesa, che invita all’uso dei cimiteri.
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