In occasione della Commemorazione dei Defunti, tradizionalmente, si tirano le somme del settore funerario italiano.
Peccato che non esistano statistiche ufficiali dell ISTAT sulla consistenza economica del settore funebre e cimiteriale, né sull evoluzione delle diverse pratiche funebri e modalità di sepoltura.
Difatti ISTAT si occupa, unitamnete a Comuni e ASL, della conoscenza del dato di mortalità, sia come numerosità e ubicazione dei decessi, sia per causa di morte.
E’ invece assente del tutto una rilevazione ufficiale dei dati economici del settore funerario italiano.
E oggi le uniche statistiche esistenti sulla cremazione provengono da Federutility SEFIT, che fa una indagine annuale. Solo la Lombardia chiede ai singoli crematori le statistiche, senza peraltro diffonderle periodicamente.
Esistono poi i dati sulle speolture che ogni singolo Comune raccoglie, spesso con metodologie non coerenti con altri Comuni. Il risultato è una opacità complessiva di sistema, che è particolarmente preoccupante laddove non si conosce la dimensione economica media della spesa peri funerali.
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