[Fun.News 2302] Boom delle cremazioni e ‘stato di crisi’

Alla Commemorzione dei Defunti si cerca sempre di fare il punto della situazione e così si scopre che in Italia si è registrata negli ultimi anni una crescita accentuata delle cremazioni, soprattutto al Nord e Centro, e in particolare nei capoluoghi di provincia, laddove in genere è presente l’impianto di cremazione.

Il dato del 2011 e i primi che pervengono del 2012 fanno tuttavia registrare un’impennata significativa, segno che la crisi economica ha inciso profondamente nelle abitudini funerarie degli italiani, spostando la scelta dalla tumulazione in loculo alla più economica cremazione.
Vi è in certi Comuni un vero e proprio boom del numero di cremazioni: a Milano ormai nel 65% dei decessi si sceglie la cremazione. Oltre il 60% è anche Como e Bolzano. Oltre il 40% buona parte dei Comuni del Nord sede di impianto cremazione da almeno 10 anni.
La stessa Roma registra nei primi 9 mesi del 2012 circa 8000 cremazioni fatte nel suo crematorio, quando l’intero 2011 aveva registrato 9.608 cremazioni.
Il dato è particolarmente rilevante perché di fatto sancisce la progressiva marginalità dei Cimiteri, i quali hanno come principale fonte di introiti le tariffe per nuove concessioni di loculi o rinnovi di concessioni esistenti. Venendo meno tali risorse, per effetto dell’accrescimento della cremazione, i Cimiteri si ritroveranno presto privi delle risorse indispensabili per la manutenzione dell’esistente e la programmazione dei nuove costruzioni.
I Cimiteri sono spazi pubblici aperti alla comunità che senza gli introiti delle concessioni si trovano già oggi in grave difficoltà. Lo stato di scarsa manutenzione se non di abbandono è già evidente in diverse realtà.

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