[Fun.News 2087] All’Italia una vicepresidenza della Federazione Internazionale della Cremazione

Bella soddisfazione per l’Italia, la SEFIT (di cui Righi è membro dell’esecutivo) e per il Comune di Parma, di cui è dirigente. Ai vertici dell’International Cremation Federation (ICF), l’organizzazione internazionale – accreditata presso l’Onu – che riunisce rappresentanti di tutti i continenti è stato riconfermato nei giorni scorsi, a Bristol, il dr. Gabriele Righi, come vicepresidente. Un riconoscimento per il dirigente del Comune di Parma, che in questi anni ha dedicato particolare attenzione alle problematiche cimiteriali. “Sarà un’importate occasione di confronto con quei Paesi, penso alla Gran Bretagna, alla Francia, all’Olanda, agli Stati Uniti, dove la cremazione è molto diffusa e che in virtù di questo hanno sviluppato pratiche avanzate e un’alta qualità di servizi connessi alla cremazione, a partire dal momento del commiato”, ha commentato Righi. Secondo Daniele Fogli, Responsabile delle attività internazionali della SEFIT, "la rielezione di Righi premia il suo impegno personale all’interno di SEFIT e della ICF, la passione con cui egli affronta i problemi cimiteraili, nonché il lavoro che l’Italia sta portando avanti da anni in campo internazionale, tra l’altro su temi quali gli standards sugli impianti di cremazione, nonché quelli sulla costruzione delle bare". A settembre proprio Righi avanzerà proposte elaborate in un comitato tecnico della EFFS (European Federation of Funeral Services) allargato, ai lavori in Spagna dell’ECN (European Crematoria Network), sugli standards sulle bare.  E in questi giorni l’UNi sta raccogliendo i pareri perdefinire anceh in Italia gli stessi standard.

Lascia un commento

Quando inserisci un quesito specifica sempre la REGIONE interessata, essendo diversa la normativa che si applica.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
Per quesiti complessi ci si riserva di non dar risposta pubblica ma di chiedere il pagamento da parte di NON operatori professionali di un prezzo come da tariffario, previo intesa col richiedente
Risposta a quesiti posti da operatori professionali sono a pagamento, salvo che siano di interesse generale, previa conferma di disponibilità da parte del richiedente.