[Fun.News 2081] Sequestrata fabbrica di bare in Puglia per illecita gestione dei rifiuti

Il 28 giugno 2011 i carabinieri del nucleo operativo di Lecce, coadiuvati da quelli della compagnia di Brindisi e dal personale dello Spesal hanno portato a termine una indagine, partita dalla denuncia di un dirigente dell’Enel che aveva rinvenuto alcuni rifiuti pericolosi depositati su un terreno nei pressi della Centrale di Cerano, che ha permesso ai militari di risalire ad una società produttrice di bare.
In particolare le indagini hanno evidenziato che la ditta scaricava al di fuori del perimetro aziendale le acque di dilavamento dei piazzali di pertinenza dell’impianto in assenza di autorizzazioni e senza sottoporre le stesse ad alcun trattamento depurativo; poneva in esercizio diverse cabine di verniciatura e rifinitura di cofani funebri in legno ed una caldaia nella quale venivano bruciati polveri e trucioli in legno, in assenza delle previste autorizzazioni al rilascio di emissioni in atmosfera. Inoltre gestiva illecitamente rifiuti speciali, pericolosi e non, costituiti da imballaggi di cartone, carta abrasiva, filtri di abbattimento polveri, ceneri derivanti dalla combustione in legno, residui di vernici e solventi generati dal processo produttivo, che venivano conferiti negli automezzi compattatori della società Monteco incaricata della raccolta di rifiuti solidi urbani, e successivamente illecitamente trasportati e smaltiti nella discarica per rifiuti solidi urbani di Brindisi, in contrada Autigno.
Otto gli indagati a vario titolo, tra cui il legale rappresentante della società al quale è stata notificata una informazione di garanzia per i reati di scarico non autorizzato di acque di dilavamento dei piazzali, emissioni in atmosfera non autorizzate e gestione illecita di rifiuti speciali, anche pericolosi. Per quest’ultimo reato sono state indagate le altre sette persone, tutte dipendenti della Monteco, che in qualità di conduttori di mezzi adibiti a raccolta di rifiuto solido urbano, prelevavano i suddetti rifiuti speciali dall’interno dell’azienda.
La ditta è stata sottoposta a sequestro preventivo, così come l’area circostante e otto autocarri compattatori di proprietà della Monteco, che comunque è risultata assolutamente estranea ai fatti contestati ai dipendenti. All’atto del sequestro sono state eseguite perquisizioni domiciliari a tutti gli indagati. Il valore complessivo dei beni sequestrati ammonta a circa sei milioni di euro.

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