Sarà la Manutencoop di Bologna, un’azienda specializzata che ha già altre esperienze nella gestione dei servizi legati al «caro estinto», a seguire e curare tutti i cimiteri di Pisa. Lo ha deciso la giunta comunale di Pisa e l’affidamento avverrà alla fine del mese. Per ora, comunque, l’esternalizzazione riguarderà solo una prima «tranche» di attività: l’esumazione, l’inumazione, la manutenzione del verde e delle strutture, nonché la custodia. Il Comune mantiene invece per il momento la titolarità dei servizi di cremazione, di concessione dei loculi e della lux perpetua. Quest’ultima è comunque spenta da tempo, perché l’impianto non è più funzionante. Per assicurare nuovamente il servizio c’è bisogno di costosi lavori che l’amministrazione fino ad oggi non è in grado di finanziare. L’intenzione della giunta sarebbe dunque quella di concludere l’operazione, affidando alla Manutencoop anche la seconda parte delle attività cimiteriale. «Si apre adesso una fase nuova, nella quale verrà messo a punto un vero e proprio piano d’impresa per l’esternalizzazione totale del servizio», ha detto l’assessore alle privatizzazioni, Federico Eligi. «Il nostro obiettivo è quello di migliorare la qualità di tutti i cimiteri cittadini, grazie al sostegno di un’azienda di grande affidabilità sul piano tecnico ed economico. L’individuazione della Manutencoop di Bologna è avvenuta sulla base di un progetto predisposto da Italia Lavoro, l’agenzia governativa incaricata di promuovere il collocamento dei “lavoratori socialmente utili”. Grazie a questo progetto, al quale sono connessi una serie di sgravi e benefici finanziari, il Comune di Pisa raggiunge anche l’importante obiettivo di stabilizzare nel lavoro un consistente numero di lavoratori socialmente utili e di dare un’occasione ad un certo numero di dipendenti stagionali che operavano già da alcuni anni nei cimiteri». I dipendenti comunali fino ad oggi addetti ai cimiteri, dopo una prima fase di affiancamento ai nuovi affidatari, saranno invece progressivamente riconvertiti in altri settori e in altri servizi, dove il blocco delle assunzioni ha fatto registrare le più forti carenze di personale. Le modalità di riconversione e di formazione saranno definite nei prossimi giorni insieme alle organizzazioni sindacali.
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