Il Consiglio nazionale dell’Anci, riunitosi il 21 novembre scorso, ha approvato un importante ordine del giorno sulla legge Finanziaria, nel quale si denuncia l’inasprimento da parte del Governo del patto di stabilità interno con l’imposizione di un vincolo del 4,5% sugli impegni di spesa corrente per il 2002. Se questo obbligo dovesse essere confermato, i Comuni si troveranno in seria difficoltà nella predisposizione dei bilanci di previsione per l’anno prossimo. La maggiore conseguenza negativa consisterebbe nel taglio dei servizi resi ai cittadini e/o in un aumento della pressione fiscale a livello locale. Per scongiurare una simile eventualità, l’Anci rivolge le seguenti precise richieste al Governo: a)eliminazione del tetto del 4,5% sulla spesa corrente dei Comuni e introduzione di un tetto massimo alla crescita del disavanzo complessivo; b)possibilità di deliberare l’addizionale facoltativa all’Irpef entro il 28 febbraio (data di approvazione dei bilanci di previsione) e non entro il 31 dicembre; c) previsione di un ristoro per l’onere sopportato dai Comuni in conseguenza l’applicazione dell’Iva ai servizi esternalizzati. Finora l’azione dell’Anci ha inciso significativamente sull’impianto originario della Finanziaria, determinando le seguenti modifiche: 1.revoca del blocco delle assunzioni per i Comuni “virtuosi”; 2.compartecipazione all’Irpef pari al 4,5%, prevista a regime a partire dal 2003; 3.eliminazione dell’obbligo a centralizzare l’acquisto di beni e servizi.
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