[fun.news.180] Arriva la ‘cabina di regia’ per la applicazione della riforma del Titolo V della Costituzione

L’avevano chiesta a gran voce le Regioni, seguite a ruota da Comuni e Province. L’ha sostenuta anche, con tutta la sua autorevolezza, il Capo dello Stato, che aveva sottolineato come ”le difficoltà e i rischi di confusione nella definizione e attribuzione dei poteri tra centro e periferia non vadano minimizzati. Come pure i rischi di un duplicarsi delle competenze, degli interventi, delle burocraziè’. La ‘cabina di regia’ per seguire l’attuazione della riforma del Titolo V della Costituzione era dunque nell’aria, e a dare il suggello finale è stato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che, parlando per la prima volta in Conferenza Unificata (Stato-Regioni-Città e Autonomie locali) ha confermato il via libera alla sua istituzione. Della questione, infatti, aveva discusso poco prima il Consiglio dei Ministri del 21/11/2001che aveva accolto la proposta avanzata dalle autonomie. Il problema che sta alla base della nascita della ‘cabina’ è legato all’entrata in vigore della riforma costituzionale federalista voluta dal precedente Governo. Una entrata in vigore che ha modificato radicalmente l’assetto istituzionale del Paese, modificando competenze esclusive o concorrenti di Regioni e Stato. L’effetto della modifica costituzionale ha però alcuni risvolti che potrebbero essere dirompenti, portando alla paralisi l’attività legislativa dello Stato e delle stesse Regioni. Il nodo di fondo infatti riguarda le leggi in vigore e quelle in via di approvazione da parte del Parlamento. Leggi che erano state predisposte prima dell’entrata in vigore della riforma, e che oggi potrebbero risultare invasive di competenze non più statali, bensì regionali. E per quanto riguarda invece la legislazione ‘concorrente’ Stato-Regioni, difficilmente interpretabile anche dai legislatori regionali. La conseguenza di questa situazione è facilmente immaginabile: un fiorire di ricorsi alla Corte costituzionale, da parte dello Stato o delle Regioni, che in pratica porterebbe alla paralisi legislativa. Già all’indomani dell’entrata in vigore della riforma, le stesse autonomie avevano lanciato un forte richiamo agli amministratori regionali e locali, affinché non si verificassero ”fughe in avanti dei legislatori” e si evitasse il ricorso in massa alla Consulta. L’idea della cabina ha preso così forma il 7 novembre e ad auspicarne la nascita furono Enzo Ghigo e Vasco Errani, rispettivamente Presidente e vice presidente della conferenza delle Regioni. Seguirono a ruota tutte le associazioni delle autonomie. Ieri il Presidente Ciampi ne ha rilanciato l’esigenza, evidenziando come la riforma della Costituzione ”proponga obiettivi ambizioni e problemi complessi”. L’annuncio del Presidente del Consiglio ha dato così il via alla cabina di regia, alla quale dovranno sedere tutte le parti in causa, e che sarà coordinata dal Ministro per gli Affari regionali Enrico La Loggia. Salutata con favore da tutti i rappresentanti delle autonomie locali, nascerà ‘ufficialmente’ oggi nel corso di una nuova riunione della Conferenza unificata.

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