Cominciano ad avvertirsi i primi effetti del giro di vite conseguente i fatti di Qualiano.
Sette denunce, tra custodi e responsabili della gestione del cimitero, e quattro aree sequestrate sono il bilancio di una operazione dei carabinieri in dieci cimiteri della penisola sorrentina, nel napoletano.
Riscontrate in sei casi violazioni della normativa sui rifiuti cimiteriali da esumazione ed estumulazione e di polizia mortuaria.
Nelle verifiche sono state accertate diverse infrazioni, tra le quali: bare ammassate in locali fatiscenti, ossa gettate alla rinfusa in luoghi aperti o in magazzini e rifiuti provenienti da operazioni di esumazione o estumulazione smaltiti illecitamente.
I cimiteri controllati sono stati quelli di Sorrento, Piano di Sorrento, Meta, Massa Lubrense, sia quello cittadino che quello della frazione Torca, e Sant’Agnello.
L’attenzione è quindi stata posta soprattutto alle camere mortuarie, alle modalità di conservazione di feretri, resti mortali, cassette di resti ossei, urne cinerarie in attesa di essere sepolti e, infine, all’intero ciclo dei rifiuti cimiteriali da esumazione ed estumulazione, con la verifica puntigliosa dell’osservanza del DPR 254/2003.
È prevedibile che l’azione di controllo si estenda ad altri territori.
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
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