[fun.news.1442] Il 36% per la ristrutturazione della tomba

In Finanziaria sgravi del 36% anche per ristrutturare la casa del caro estinto. Lo chiede la Sefit (Servizi funerari italiani) per “vivacizzare” la gestione degli immobili cimiteriali e combattere la grande evasione fiscale. un settore con 6mila operatori, un volume economico di 2,5 miliardi di euro all’anno e ben 15.384 cimiteri.
«Il settore funebre ha notevoli problemi, determinati soprattutto dalla natura delicata del servizio. Oltre a episodi deprecabili di reato, di vera e propria “caccia al defunto” da parte di sciacalli senza scrupoli, ci sono problemi ordinari di gestione del grande patrimonio immobiliare, di fette considerevoli di evasione fiscale. Inutile negare che spesso gli elevati costi delle strutture e della manutenzione, ricadono sugli Enti locali o sullo Stato. La legge finanziaria può essere l’occasione per introdurre misure in grado di regolarizzare il settore, ricavandone anche un maggior introito fiscale».
Queste le richieste di Sefit, il servizio di Federutility che associa gli operatori dei settori funerario e cimiteriale.
I due principali problemi in Italia, per il comparto, sono: il nanismo delle imprese operanti e la grande polverizzazione. Si contano in Italia circa 6mila operatori, mentre in Francia sono circa 1/3 con una mortalità analoga. In Italia, in circa dieci anni, si è passati da 4mila a 6mila operatori. Il sostentamento economico di una impresa, che richiede valori medi di almeno 200 funerali annui.
«Esiste un’evasione fiscale sia delle imprese funebri sia di operatori del settore marmoreo e lapideo. Può stimarsi in danni all’erario di diverse centinaia di milioni euro ogni anno. L’evasione è favorita dalla necessità di dotarsi di contanti disponibili per pagare le informazioni ad operatori sanitari scorretti».
Per questo Sefit propone due interventi: da un lato l’assoggettamento all’Iva – seppure ad aliquota ridotta – delle operazioni funebri, estese a quelle delle fasi anche post-sepoltura (marmi e simili), collegato ad un intervento sulla misura della detraibilità dalle imposte sui redditi. A parità di trattamento per le famiglie in lutto, la misura consentirebbe l’emersione delle aree di evasione fiscale altamente presenti e alle aziende del settore la deducibilità dell’Iva generando una maggiore entrata erariale.
Dall’altro, quello dell’estensione delle modalità previste per le manutenzioni dei fabbricati (detrazioni al 36%) anche alle manutenzioni di sepolcri cimiteriali. Secondo Sefit questo consentirebbe di recuperare l’ampia fascia di “nero” che si registra nell’ambito dei lavori effettuati all’interno dei cimiteri.

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