[fun.news.055] Il servizio funebre a Napoli

A Napoli altro business sul caro estinto col mercato fuorilegge delle salme fatte uscire dagli ospedali a suon di mazzette. In alcuni nosocomi, con la complicità di qualche infermiere e qualche medico, è possibile ottenere la salma del congiunto, deceduto in corsia, in cambio di denaro che viene versato nelle mani dell’equipaggio dell’ambulanza che effettua il trasferimento. Negli anni passati alcuni titolari di imprese di ambulanze finirono sotto processo. Mediamente in città muoiono circa 35 persone al giorno. Di questi decessi molti avvengono in ospedale. Cresce l’interesse dei cittadini e lo spazio di mercato della impresa funebre del Comune, gestita in economia diretta. Sull’argomento intervenne l’assessore Tecce. «Bisogna trovare il coraggio e denunciare chi si rende responsabile di veri e propri reati penali. Mi rendo conto che la vittima di una corruzione, stravolta dal decesso del congiunto, non è nello stato d’animo di denunciare l’accaduto. Ma se si acconsente al ricatto, si agevola il fenomeno fuorilegge». Attualmente il servizio comunale copre il venti per cento dei decessi quotidiani che si verificano a Napoli. Il servizio viene svolto in tre turni: «Non si è mai verificato – ha spiegato Tecce – che non siamo stati in grado di rispondere entro le ventiquattro ore alle richieste dei cittadini». La tariffa per il servizio di trasporto funebre (compresa l’autofioriera), la sosta in chiesa e il trasporto al cimitero è di lire 850mila lire più il costo della bara, che viene fornita sempre dal Comune: esso varia da un minimo di trecentomila lire a un massimo di un milione.

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