[fun.news.054] Una societa’ fra pubblici e privati da non imitare

Si sono concluse ad Imperia le indagini sullo scandalo dei loculi: un imbroglio da due miliardi che vede coinvolti alcuni dipendenti comunali che lavoravano alla polizia mortuaria, accusati di peculato, e impresari e soci delle società di pompe funebri operanti in città (tutte eccetto quella di La Rosa), chiamati in causa per una serie di reati fiscali. Il pm sta preparando le richieste di rinvio a giudizio sulla base delle centinaia di testimonianze raccolte e delle relazioni preparate dai detective della Procura e dagli agenti della tributaria. Sono state le ispezioni dei conti correnti degli indagati e dei bilanci delle agenzie funebri a richiedere un lavoro così lungo. Lo scandalo era scoppiato nell’autunno di due anni fa. Secondo le accuse della Procura, si era creato una sorta di «patto scellerato» tra dipendenti comunali e impresari. Centinaia di cittadini che si erano rivolti alla polizia mortuaria e avevano sborsato milioni per l’acquisto dei loculi, avevano visto «sparire» denaro e contratto (poi sono diventati tutti teste d’accusa). Dopo l’inchiesta le cose sono cambiate. Ci sono maggiori controlli. In ospedale hanno l’elenco completo delle imprese funebri con i numeri di telefono. E’ il cliente a chiamare e non l’impresario a farsi avanti con un tempismo sospetto.

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