Niente atto di concessione del loculo: allora sani la situazione pagando

A Scheggino (PG), un paesino con meno di 500 abitanti, il Sindaco, non ritrovando agli atti i documenti che comprovano la concessione di tombe, ha fatto mettere in ogni sepoltura un avviso in cui chi aveva il documento comprovante la validità della concessione era a posto. Gli altri potevano regolarizzare la situazione dietro pagamento di un corrispettivo di 680 euro (per 99 anni di concessione) per i loculi. Anche se pochi, gli abitanti, non hanno gradito e sono già partite le proteste, rinvenibili anche sulla stampa locale (http://www.tuttoggi.info/articolo-26549.php)

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0 thoughts on “Niente atto di concessione del loculo: allora sani la situazione pagando

  1. Rimango perplesso: un titolo è pur sempre un titolo e se i concessionari sono in possesso dell’originale contratto di concessione il comune dovrebbe semplicemente prenderne atto ed…acquisirlo agli atti presso il proprio archivio.
    Ciò premesso sono di quest’idea, anche per la situazione determinata dalla distruzione della maggior parte della documentazione comunale, occorre pervenire ad una soluzione discendente da nuova norma di regolamento di polizia mortuaria comunale da stendere ad “hoc”. Tale norma, se necessario costituita da più articoli, prende in considerazione i casi maggiormente significativi, nonché le “circostanze residuali”.
    Il REgolamento Comunale di polizia mortuaria, per avere efficacia è soggetto ad omologazione ex Art. 354 Regio Decreto 27 luglio 1934 n.1265.
    A tale scopo ben vedrei la individuazione di una norma transitoria, da pubblicizzare opportunamente, che preveda un giusto lasso di tempo (ad es. 3-4 anni) entro il quale regolarizzare le posizioni. Decorso tale termine il diritto cessa e quindi si attivano le procedure per la decadenza delle concessioni e, se necessario, per l’accrescimento della quota degli intestatari rimanenti.

  2. La ringrazio per l’attenzione concessa alla nostra vicenda. Il problema nel nostro caso è però molto particolare e non segue le regole generali del comune pensare. Se vede le lettere inviate alla cittadinanza (sono tra le foto allegate all’articolo di Tuttoggi.info), può constatare che non c’è bisogno di ricorrere alle procedure di riconoscimento perchè il Comune ci riconosce in effetti la titolarità delle concessioni, intimandoci di pagare per “sanare” la situazione. Diciamo quindi che il nostro problema non è quello di provare il nostro diritto alle sepolture. Piuttosto è sapere se il Comune ha diritto a dichiarare che qualsiasi documento relativo alle nostre concessioni è perduto (la mia concessione risale a circa trenta anni fa e non sarebbe pertanto giunta l’ora del riinovo e nel nostro Comune da allora non ci sono stati ne incendi, guerre, separazioni, alluvioni o altro che possa far andare in fumo un’intera sezione di un archivio) e di imporre pertanto una tassa, senza alcuna distinzione relativa ad esempio ad ubicazione o dimensioni della sepoltura, per porre rimedio alla propria incuria nella custodia degli atti amministrativi (sempre che i suddetti documenti si siano davvero volatilizzati nel nulla) addossando quindi la soluzione del problema interamente ai cittadini. Chi vieterà poi alle future aministrazioni di effettuare manovre similari, quando si troveranno di nuovo a corto di moneta, e chiedere ai nostri figli o nipoti la ricevuta di questo pagamento da loro smarrita?

  3. Laddove si voglia far valere il diritto trovi applicazione l’articolo 2697 C.C.. Si tratta, in altri termini, di ricorrere alle usuali procedure di accertamento del diritto.

  4. X Valentina:

    Trattandosi il cimitero di bene demaniale (art. 823 e art. 824 c.c.) gli eventuali diritti sono regolati dalle norme speciali su questi beni ed in particolare, se vi sono, da quelle del regolamento di polizia mortuaria del Comune e dal contratto di concessione.
    Purtroppo talvolta i contratti originali sono andati perduti, vuoi a causa della guerra, di incendi, furti o semplice disattenzione. Per cui la famiglia dovrebbe effettuare una ricerca approfondita di come le sia realmente pervenuto il loculo, attraverso anche degli incontri con suoi familiari. Si consiglia di richiedere una ricerca approfondita al Comune, il quale deve mantenere traccia nei propri archivi delle concessioni effettuate. In caso di assenza di contratto originario di concessione (attenzione un Comune può essere anche frutto di separazione da un Comune preesistente e quindi la documentazione originaria potrebbe essere all’archivio del Comune padre) o almeno della prova del pagamento dell’area, o ancora del rilascio della autorizzazione alla costruzione, chieda al Comune di verificare che vi sia stato un uso continuativo della Cappella da parte della sua famiglia nel tempo (è provabile facendo la ricerca nei registri delle sepolture cimiteriali che sono in archivio comunale, producendo anche l’elenco con fotografia, delle iscrizioni tombali). Se si ottiene la prova della sepoltura continuativa nella Cappella e non si trova invece niente altro è possibile avviare una procedura per riconoscere egualmente il diritto attraverso l’istituto dell’immemoriale.Per approfondirlo consiglio vivamente questo link https://www.funerali.org/?p=1172

    In Vigenza del Regio DEcreto 1880/1942 (il vecchio regolamento di polizia mortuaria, giusto per intenderci) le concessioni cimiteriali erano soggette a nulla osta prefettizio ed a formale deliberazione del consiglio comunale. Forse rovistando tra queste raccolte, di solito molto ordinate e puntuali si potrebbe addivenire ad una soluzione che dimostri la Sua piena titolarità del loculo in questione.

  5. Il link da Lei segnalato chiarisce molti aspetti relative alle tariffe, ma mi chiedo se sia possibile che un Comune dichiari di non avere documentazione relativa a tutte (o quasi, visto che sembra essere coinvolta gran parte della cittadinanza) le concessioni cimiteriali. Tali concessioni dovrebbero essere registrate in un apposito registro, giusto? Tale registro in questo caso dovrebbbe essere pressochè vuoto o addirittura mancante. E’ possibile? Volendo comunque fare un ricerca nell’archivio comunale quali documentazioni potrei richiedere al riguardo per comprovare la mia concessione? A tal proposito mi è stato ad esempio detto che un tempo le concessioni venivano approvate dal Consiglio comunale; è vero?potrei in questo caso fare una ricerca nei verbali consiliari?

  6. Buongiorno,
    Vorrei segnalare un caso abbastanza anomalo, a mio parere. Essendo direttamente coinvolta, vorrei sapere se quanto chiede il comune di Scheggino è legittimo e se la procedura regolare (considerando che stata coinvolta tutta la cittadinanza, come se tutte le possibili documentazioni relative a tutte le sepolcrure non esistano più).
    Grazie

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