Imprese funebri e lavori cimiteriali (parte I)

Cara Redazione,

scrivo da un Comune Lombardo, un’impresa di onoranze funebri ci chiede l’autorizzazione all’ingresso all’interno del cimitero del loro personale 3altanecroforo per le operazioni di sepoltura ove a causa di carenza di personale comunale qualificato, all’interno del cimitero sia necessaria la loro presenza. Chiedo che tipo di autorizzazione devo rilasciare?

Risposta: Dovremmo preliminarmente considerare come, a rigore, queste sono operazioni siano (o… dovrebbero esser) riservate al personale comunale. Le operazioni cimiteriali, infatti, dopo l’Art.… ... Leggi il resto

Sanzione ex Art. 358 Regio Decreto n. 1265/1934 e feretri non a norma

Secondo un’antica, tenace, concezione le norme giuridiche si caratterizzerebbero per il fatto di esser suscettibili di attuazione forzata o sarebbero, comunque, garantite dalla predisposizione per l’ipotesi di trasgressione di conseguenza in danno del trasgressore chiamata: “sanzione” Una norma non dotata di questo deterrente è definita “norma minus quam perfaecta“.

L’art.16 del D.Lgs. 22 maggio 1999, n.196, ha novellato il secondo comma dell’art. 358 del RD 27 luglio 1934, n.1265, elevando l’importo della P5280080sanzione amministrativa ivi contemplata per i contravventori alle disposizioni regolamentari.… ... Leggi il resto

Se il medico curante litiga con il necroscopo

Cara Redazione,


Sabato scorso ho chiamato il medico curante di una persona deceduta per farmi redigere il certificato di morte.

P5280081Lui si e’ opposto dicendomi che dalle ore 20 del venerdì alle ore 8 del lunedì non sarebbe stato reperibile, così di conseguenza mi sarei dovuto rivolgere alla guardia medica.
Ho controbattuto dicendogli che la guardia medica può solo constatare il decesso ma non può firmarmi la scheda ISTAT. Magari e’ il necroscopo che in assenza del medico di famiglia redige l’atto.
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Autorizzazione all’estumulazione: atto dovuto o provvedimento discrezionale?

Una volta chiarita la situazione di “post maturità”del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285, dovuta alla discrasia temporale tra la L. 8 giugno 1990, DSCF0023n.142, con l’attribuzione ai dirigenti di competenze esclusive in materia di autorizzazioni di polizia mortuaria (attribuzione che era già operante rispetto al D.P.R. 21 ottobre 1975, n. 803, quanto meno per le norme corrispondenti), appare importante dover avere riguardo alla natura delle autorizzazioni di polizia mortuaria o, almeno, ad alcune di queste.… ... Leggi il resto

L’estumulazione nelle sepolture perpetue

Il fine ultimo di un estumulazione (rimozione della lapide e smuratura della tamponatura sino ad aver diretto accesso al feretro) ha due principali fini:

1)cassa rotta2Traslazione del feretro (ossia trasferimento dello stesso ad altra sepoltura neutralizzando la cassa di zinco se la bara verrà inumata ex Art. 75 DPR 285/1990 oppure ripristinandone le condizioni di impermeabilità ex Art. 88 DPR 285/1990 e paragrafo 3 Circ.Min. 31 luglio 1998 n. 10 attraverso il cosidetto rifascio.)

2) Apertura della cassa per l’eventuale raccolta dei resti ossei e loro riduzione in cassetta ossario di cui all’Art.… ... Leggi il resto

Seppellire le ceneri?

L’Art. 2 comma 4 della Legge regionale 31 ottobre 2007, n. 20, recentemente varata dal Piemonte, ammette l’inumazione delle urne cinerarie, ma logo cimiteri2unicamente nelle aree avute in concessione (Capo XVIII D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285), con ciò escludendosi l’ipotesi della conservazione nelle sepolture ad inumazione in campo comune, secondo il principio dell’individualità della sepoltura (art. 74 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285).

L’art. 80 comma 3 del DPR 285/1990 prevede che l’ urna cineraria possa essere custodita anche in spazi dati in concessione ad enti morali o privati

L’Art.… ... Leggi il resto

Il trasporto necroscopico

fran 7348675 32370[1]ln caso di autorizzazione della Procura della Repubblica al trasporto della salma di persona, deceduta in seguito a reato, all’obitorio di altro comune (nel quale ha sede anche il Tribunale) chi paga gli oneri del trasporto, effettuato da una impresa di onoranze funebri individuata (per iscritto) dalla locale stazione dei carabinieri?
I carabinieri?
I familiari?
l’ impresa di onoranze funebri
?

Premessa:

I trasporti necroscopici constano in:

1) Raccolta di salme a seguito di incidenti sulla pubblica via, abbandonate, di cui si debba effettuare il riconoscimento, ecc.… ... Leggi il resto

Salme, cadaveri e resti mortali

In nuce, una distinzione operativa, se non ancora semantica tra salme e cadaveri è già contenuta nell’Art. 17 DPR 10 settembre 1990 n. 285, foto 11568010 40100quando si prescrice il trasporto “a cassa aperta” per i corpi esanimi durante il periodo d’osservazione, per converso il trasporto a cassa aperta dopo il periodo d’osservazione si configura come una violazione all’Art. 30 DPR 10 settembre 1990 n. 285 ed è passibile di sanzione amministrativa ex Art. 358 Regio Decreto 1265/1937 il cui importo è stato novellato dall’Art.… ... Leggi il resto

il criterio cronologico nelle estumulazioni

Cara Redazione,

Il problema riguarda una sacello gentilizio, al cui interno son presenti n°20 loculi tutti occupati, che con il decesso del fondatore e dei diretti discendenti dello stesso (fratelli, sorelle, nonchè la coniuge) s’è tramutata in cappella “ereditaria”.
Oggi, v’è necessità di liberare almeno un loculo – per far posto ad una nipote da poco deceduta. Tra i vari discendenti (e son tanti), tutti di pari grado, s’è creata una disputa tra quanti sostiengono – compreso il sottoscritto – che nella estumulazione di una salma sia necessaria, innanzitutto, l’unanimità dei consensi degli aventi diritto, ed il criterio da seguire sia quello cronologico; e chi, invece, ritiene, invece, proprio perché trattasi di un sepolcro ereditario, siano applicabili le regole della successione, e, quindi, che i loculi vadano divisi per stirpi.
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L’uso delle casse mortuarie nel DPR 10 settembre 1990 n.285

Nello spirito del DPR 10 settembre 1990 n.285, così come nei precedenti regolamenti nazionali di polizia mortuaria, la forma classica di sepoltura è 1-049 jpg jpgl’inumazione ed essa deve, naturalmente, avvenire nel luogo di decesso (Art. 50 cit. e Art. 337 Regio Decreto n.1265/1934).
Le casse, allora, sono considerate in funzione soprattutto del trasporto e non della destinazione finale. l’Art. 75 comma 2, però, affronta, prima in termini ablatori il problema della biodegradabilità, vietando l’immissione nelle quadre di terra di materiali non facilmente decomponibili poi in modo positivo (anche se vago) con una norma “in bianco” (Art.… ... Leggi il resto

Polizia mortuaria e spese di giustizia

Preliminarmente, va ricordato come l’attuale testo unico in materia di spese di giustizia (testo A), D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115 e succ. modif.), innovando sulla c.d. “Tariffa penale” (Regio Decreto 23 dicembre 1865, n. 2701, così abrogata), escluda espressamente – art. 69 – dalle spese di giustizia quelle per la sepoltura dei defunti, che, secondo alcuni tribunali (si veda la circolare SEFIT n. 983/AG del 23 marzo 2007, Allegato 3) tendono a interpretare in modo estensivo, comprendendo anche le spese antecedenti alla sepoltura, tra cui il trasporto e la custodia delle salme decedute sulla pubblica via o in altro luogo pubblico.… ... Leggi il resto

Le procedure di adozione ed omologazione per i regolamenti comunali di polizia mortuaria.

L’Art. 42 comma 2 lettera a) del Decreto Legislativo 18 agosto 2000 n. 267, senza dimenticare la potestà regolamentare affidata ai comuni dall’Art. AAAA0065117 Cost, attribuisce alla competenza del Consiglio Comunale la deliberazione dei regolamenti, fra i quali rientra anche quello locale di polizia mortuaria, regolamento previsto dagli Artt. 344 e 345 del T.U. Leggi sanitarie, RD 27 luglio 1934, n.1265

La polizia mortuaria, è infatti, materia comunale, ed a questa conclusione si addiviene attraverso il combinato disposto tra Artt.… ... Leggi il resto

Reti contenitive per feretri da inumazione

opengraveChi ha avuto l’amara occasione di assistere all’apertura di una tomba in campo di terra sa benissimo quale disgustoso spettacolo sia vedere gli operatori che, dalla terra smossa, quasi violentata dalla pala dell’escavatore, estraggono i miseri resti, spesso incrostati di fango assieme a brandelli di tessuti ormai laceri.

In effetti, quando si arriva al coperchio della cassa è necessario calarsi direttamente nella fossa, muniti di calosce e guanti per rimuoverlo, anche se questo si presenta ormai malfermo ed in parte corroso, altrimenti la benna della macchina potrebbe distruggere o disperdere il mesto contenuto della bara.… ... Leggi il resto

La tutela penale del cadavere

I recenti scandali nei cimiteri dell’interland napoletano, in cui si sono consumati addirittura dei reati, rendono quanto mai opportuno un piccolo exursus sulla tutela penale del cadavere.

Innanzi tutto si può meditare su questa massima:

Corte di Cassazione – Penale, Sentenza 21 febbraio 2003, n.17050:

“Il reato di vilipendio di cadavere è integrato da qualunque manipolazione di resti umani che consista in comportamenti idonei ad offendere il sentimento di pietà verso i defunti, non resi necessari da prescrizioni tecniche dettate dal tipo di intervento o addirittura vietati, con la consapevolezza del loro carattere ultroneo o incompatibile con le prescrizioni proprie del tipo di attività svolto.... Leggi il resto

Plastica biodegradabile e resti mortali

Di recente il Ministero della Sanità ha nuovamente autorizzato (D.M. 7 febbraio 2007 e D.M. 28 giugno 2007 ) l’uso del materiale biodegradabile in sostituzione della cassa di metallo.

L’autorizzazione è limitata all’uso in ambito nazionale.

La plastica biodegradabile si applica unicamente: – nei feretri, all’interno della cassa di legno, per cadaveri destinati alla inumazione purché non decedute per malattia infettiva-diffusiva e per cadaveri destinati alla cremazione quando vi sia trasporto superiore ai 100 Km dal luogo di decesso; – nei feretri, all’interno della cassa di legno, per le salme decedute per malattia infettiva-diffusiva destinate alla cremazione.… ... Leggi il resto

Paragrafo 9.6 Circ.Min. n.24/1993: quando chiudere la cassa?

Premessa: Cofani e recipienti per la movimentazione dei cadaveri nostro ordinamento nazionale di polizia mortuaria (eccetto la Regione Lombardia, per la quale valgono i criteri di cui all’Allegato 3 del Reg. Reg. 9 novembre 2004 n. 6) sono quelli descritti da:

  • Art. 30 DPR 285/1990
  • Art. 75 commi 3 e seguenti DPR 285/1990 (bare di solo legno per inumazione o cremazione)
  • D.M. 12 aprile 2007 (autorizzazione ministeriale ex Art. 31 e 75 comma 4 DPR 285/1990 all’uso di un cofano con solo il telaio in legno e le pareti di cellulosa)
  • D.M.
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