[fun.news.773] La Regione Umbria approva una legge sulla cremazione

La cremazione è un atto di libera scelta che la Regione dell’Umbria riconosce, nel rispetto della volontà e dignità del defunto e delle diverse convinzioni religiose di ogni individuo. Sulla base di questo principio, il Consiglio regionale ha approvato il 13 luglio 2004, con ampio consenso, 20 voti favorevoli, 2 astenuti e 1 contrario, la legge regionale sulla cremazione, presentata dai consiglieri regionali Ada Girolamini, Marco Fasolo (Sdi) e Moreno Finamonti (Democratici). La normativa, in applicazione della legge nazionale 130 del 2001, autorizza la cremazione con la successiva dispersione delle ceneri, eseguita dai familiari o, nel rispetto della volontà del defunto, la raccolta e la conservazione delle ceneri in un’urna sigillata da affidare ai parenti di primo grado per la tumulazione. I comuni umbri dovranno assicurare spazi adeguati anche per lo svolgimento di funerali civili. Presentando la legge il relatore Marco Fasolo, ha ricordato che il disegno di legge viene incontro alle motivazioni di uomini e donne che, spinti da principi culturali, filosofici, religiosi o, semplicemente, da fattori di ordine pratico ed economico, desiderano che, dopo la morte, il proprio cadavere sia cremato e le ceneri sparse o conservate secondo le volontà da essi espresse. Superato il divieto imposto dal codice penale sulla dispersione delle ceneri, ha aggiunto Fasolo, la cremazione si dimostra una pratica igienica ed ecologica che permette di ridurre considerevolmente gli spazi cimiteriali ed i costi sostenuti dalle famiglie e dalla comunità. Rispetto alla cremazione del cadavere oggi non esiste più alcun pregiudizio religioso e questo può facilitare l’estensione della pratica della cremazione utile anche a superare il collasso dei cimiteri, in difficoltà per le richieste continue di ampliamento e con prezzi sempre più elevati per i cittadini e per le finanze comunali. Vi sono aspetti preoccupanti di inquinamento dei terreni ha aggiunto Fasolo, spiegando che la stessa inumazione, pur impegnando il terreno per un periodo di tempo minore, ha un impatto rilevante sul consumo di superficie. La proposta, ha concluso il relatore offre anche una garanzia di sepoltura nel rispetto delle diverse culture, in una società come l’attuale che tende sempre più verso la multietnicità. Favorevole ai contenuti della legge anche Enrico Melasecche, capogruppo di Fi, che l’ha definita interessante e un segno di civiltà. I comuni, ha aggiunto, si vedono costretti ad aumentare in modo esponenziale gli spazi cimiteriali, soprattutto nelle grandi città. Terni stessa ha problemi nel reperire ulteriori spazi per le sepolture tradizionali. C’è poi da considerare che oggi anche la Chiesa cattolica non esprime più un veto rigido sulla cremazione e questo rende utile la disposizione che stiamo approvando. Sul testo di legge, condiviso nell’impianto generale si è astenuto il gruppo di An che, con Franco Zaffini, ha giudicato eccessivamente laica la parte relativa ai funerali civili e di altri riti religiosi da incentivare.

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