Sarà l’onorevole Agostino Ghiglia, Consigliere comunale e presidente provinciale di Alleanza Nazionale, a presiedere la commissione speciale d’indagine sulle esumazioni nei cimiteri di Torino. La delibera che istituisce la commissione, proposta dal presidente del Consiglio comunale Mauro Marino e dal vice Michele Coppola, è stata approvata lunedì sera, durante la seduta del Consiglio comunale. La Commissione avrà il compito di verificare gli indirizzi, le procedure e l’iter amministrativo riguardante lo svolgimento delle esumazioni nei cimiteri cittadini, compresa la procedura di assegnazione e la gestione dell’appalto. Inoltre dovrà verificare i rapporti intercorsi fra l’Amministrazione e le società cui sono state affidati i compiti di esumazione e di cremazione o di reinumazione delle salme non mineralizzate. Infine la commissione dovrà individuare eventuali responsabilità politiche, organizzative, gestionali ed amministrative. I componenti la commissione avranno tempo fino al 30 settembre per concludere i propri lavori. A poche ore dall’apertura dei lavori a Palazzo Civico, il Consorzio Ics, incaricato dal Comune delle esumazioni ai cimiteri, in una nota ha precisato che “non è giustificato sostenere che Ics abbia in alcun modo mancato di osservare il requisito di adeguata accoglienza ai parenti” e che “non ha in alcun modo cercato di incentivare un aumento della produttività nelle esumazioni con premi economici. L’indennità di 7,50 euro che Ics ha applicato ai lavoratori è stata corrisposta in seguito ad un accordo integrativo con i lavoratori concluso anni fa dall’azienda cui il Consorzio è subentrato”. Il Consorzio Ics ribadisce, quindi, di attendere con fiducia l’esito dell’inchiesta della Commissione comunale sulla vicenda e l’esito delle indagini iniziate dalla procura di Torino. Ha scelto di rivolgersi alla magistratura, invece, il Comitato Spontaneo “a difesa dei parenti dei defunti esumati e non”, per “difendere i loro interessi, materiali e, soprattutto, morali, nella nobile causa che li ha visti vittime indifese nei confronti dell’amministrazione comunale di Torino, durante le recenti esumazioni di massa che hanno trasformato i cimiteri di Torino in un lazzaretto a cielo aperto”. La decisione è stata presa al termine di un incontro del comitato. “La chiamata in giudizio – precisano dal Comitato – avverrà sia in sede civile che penale, al fine ultimo di evitare, per il futuro, altri disgustosi episodi consimili”.
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
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