Un giudizio sostanzialmente positivo sulla riforma dei servizi pubblici contenuta nel decreto legge 269 e nella legge finanziaria 2004, ed un invito al Governo ad approfondire insieme i temi legati all’attuazione di alcune norme (in vista della emanazione delle circolari attuative), nel rispetto dell’autonomia organizzativa e regolamentare dei Comuni: questo il messaggio lanciato a Grosseto nel corso del Convegno organizzato dall’ANCI Nazionale lo scorso sabato 15 maggio. Le relazioni presentate hanno tracciato il nuovo quadro normativo per l’affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali, il nuovo regime transitorio, le forme di partenariato pubblico-privato e i punti di criticità del percorso di privatizzazione e liberalizzazione in atto. In particolare, sia Gianfranco Simoncini che Alessandro Antichi hanno ribadito che i Comuni – in questi anni – hanno saputo rischiare e – pur in assenza di un quadro normativo omogeneo – hanno investito nel settore delle “utilities” pubbliche al fine di aumentare il grado di efficienza ed efficacia dei servizi offerti ai cittadini/utenti. “Alla luce dei nuovi principi espressi nella riforma, occorre ora – ha ribadito Alessandro Antichi – continuare a lavorare per non vanificare gli investimenti finora fatti nelle proprie aziende dai Comuni, cui per legge e vocazione, spetta la tutela dello sviluppo e della coesione socio-economica dei territori”.