[fun.news.530] A S.Severo preallarme per carenza di loculi

Emergenza loculi al cimitero di S.Severo (FG)! Le forze politiche di centro sinistra lanciano l’allarme: «è questione di mesi (due o tre al massimo) e poi i sanseveresi saranno costretti a seppellire i propri morti ad Apricena, San Marco, e Torremaggiore». Se ne parla da un anno, ma non si è fatto nulla per risolvere il problema che potrebbe creare seri disagi a tutta la popolazione. Le forze di centro sinistra bollano come « inammissibile» il ritardo con cui si procede alla realizzazione del nuovo camposanto, di cui non si conosce neanche il progetto e sollecitano il centrodestra (An, Forza Italia, Udc e Cattolici Liberali) che governa la città, ad attivarsi concretamente prima che sia troppo tardi. «La questione «cimitero» – commenta Michele Irmici, consigliere comunale Ds -, deve essere affrontata al più presto in consiglio comunale. Da mesi, purtroppo senza esito, la gente chiede di conoscere i motivi che hanno causato l’aumento del 100 per cento del costo delle sepolture. Molti si lamentano per la scarsa sorveglianza e chiedono la presenza nel camposanto di un vigile urbano. Senza contare che da mesi alcuni cani randagi alloggiano stabilmente nella struttura cimiteriale. Questa situazione di caos deve finire, in un momento difficile, come quello della perdita di una persona cara, i cittadini hanno bisogno di certezze». Negli ultimi mesi la società Georoma, che si è aggiudicata l’appalto per la costruzione del nuovo cimitero (un’opera da oltre 11 milioni di euro) ha raccolto migliaia di prenotazioni con i relativi acconti per loculi e terreni, versando nelle casse comunali circa 500 mila euro, ma il progetto di ampliamento è ancora fermo. Per questo motivo i consiglieri di opposizione lanciano l’allarme e sollecitano l’amministrazione comunale ha prendere gli opportuni provvedimenti prima che sia troppo tardi. Ciò che preoccupa la gente è che a distanza di un anno, ancora non si procede neanche all’esproprio dei terreni su cui costruire il nuovo cimitero. E si aggiunge: come è possibile che sia stato consentito l’incasso di acconti senza nemmeno procedere all’esproprio dell’area su cui dovrà essere realizzata l’opera pubblica.

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