[fun.news.425] Project financing cimiteriale a Messina

Trentatremila loculi nei prossimi dieci anni, con un investimento di oltre 40 milioni di euro. Sono alcune delle cifre del colossale “affare” che ruota intorno alla gestione dei cimiteri e che l’amministrazione comunale di Messina, sempre più a corto di soldi e di personale, si appresta ad affidare ai privati. La realizzazione di nuovi loculi e gli investimenti necessari sono soltanto i “passaggi” più significativi della proposta di project financing giunta a Palazzo Zanca da un raggruppamento di imprese di cui è capofila la “Emilio Alfano” spa di Napoli (che in Italia gestisce gli impianti di illuminazione in diversi cimiteri), la “Itaca” di Messina e la “Costruzioni” di Roma (che si occupano della parte edilizia), la “Associati&Partners” srl di Siracusa (specializzata nella gestione), la “Rosarioscurria” srl di Torrenova (prefabbricati); la progettazione è della “Tornatore Associati” srl. “Un gruppo – osserva l’assessore alle Infrastrutture territoriali, Gianfranco Scoglio – che evidentemente ha ritenuto conveniente investire a Messina: e questo ci incoraggia a proseguire sulla strada intrapresa”. La proposta – come spiega l’Arch. Mariano Tornatore, che ha curato gli elaborati tecnici – prevede la progettazione dell’ampliamento di 14 cimiteri cittadini, compreso il Gran Camposanto, la loro gestione e manutenzione (la cura degli spazi verdi, la pulizia, la fornitura idrica, la raccolta e il convogliamento delle acque, la pulitura dei tombini, la tumulazione, l’inumazione, le esumazioni, l’illuminazione votiva, ecc.). Dei 17 cimiteri cittadini, il gruppo proponente individua interventi di ampliamento, distribuiti nell’arco dei 10 anni, in 14 (Castanea, S. Lucia, Faro Superiore, Salice, Pace, Gesso, Cumia, S. Filippo, Mili, S. Stefano, S. Margherita, Giampilieri, S. Paolo di Briga e centrale): resterebbero esclusi Granatari per un problema di espropri, Larderia perché l’Amministrazione vi ha già programmato i lavori e Molino, dove non si registrano nuove sepolture da anni. Al Gran Camposanto l’intervento è concentrato sulla “piramide”, che attualmente è un labirinto insicuro: sono previsti interventi per la messa a norma e per garantire la sicurezza dei visitatori (per esempio, pareti di cristallo “contornate” da una scala elicoidale molto illuminata e a vista). “Ma proponiamo anche – afferma l’Arch. Tornatore – una soluzione per procedere al restauro del complesso monumentale. A parte la progettazione esecutiva, che può quindi essere utilizzata dal Comune a costo zero per essere inserita in Agenda 2000 ai fini della richiesta di finanziamento, offriamo anche la possibilità di ricavare la somma necessaria dall’accantonamento di una parte degli utili di gestione”.

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