Le ceneri derivanti dalla cremazione si possono portare a casa a Ladispoli, vicino a Roma. In questo modo il Sindaco del Comune laziale si fa “legislatore” e anticipa una normativa che solo pochi altri Sindaci in Italia hanno già reso operativa: la consegna delle ceneri, dopo la cremazione, ai familiari. Pochi giorni prima di Natale, il sindaco Gino Ciogli, (indipendente del Centrosinistra), ha firmato un’ordinanza, che supera la legge nazionale, autorizzando, appunto, a conservare le ceneri fuori del cimitero comunale. La prima richiesta l’ha fatta Louise Ann Van Zwet, parente di Henrietta Francoise Jager, cittadina francese residente a Ladispoli, deceduta poco tempo fa, che ha ricevuto in consegna l’urna della donna ed è ripartita per Parigi subito dopo Natale. Ora le ceneri sono nel salotto di casa. “Ladispoli – afferma il sindaco – si vanta di essere il primo comune italiano ad aver compiuto un importante passo in avanti di civiltà. Sono mesi che il Governo deve promulgare in via definitiva la legge di modifica del vigente regolamento nazionale di polizia mortuaria, approvata dal Parlamento lo scorso 30 marzo. Noi abbiamo accelerato i tempi alla luce delle varie richieste che sono pervenute da parte dei cittadini”. “Onestamente non credo sia possibile farlo. Le ceneri fino ad oggi, per legge, devono rimanere nei cimiteri”, sostiene, di contro, Giuseppe Perrone, direttore dei servizi funebri di Roma: al cimitero di Prima Porta ci sono gli unici quattro forni che servono tutto il centro-Sud Italia, con 5000 cremazioni annuali. “Con questo decreto si va incontro ad una devolution del “caro estinto” che crea pericolose aspettative – tuona la dottoressa Clelia Piperno, docente di diritto pubblico all’università di Teramo – I cimiteri sono stati creati da Napoleone per evitare l’idea medievale della tomba in giardino. Non credo che il prefetto abbia firmato questo decreto, è impossibile”. La giurista solleva anche il problema della dispersione del Dna, dei problemi igienici e etici se le ceneri finissero in un acquedotto, nei fiumi, nel mare. Inoltre, chi terrà l’anagrafe dei morti? Così si rischia di perdere il conto dei nati e dei defunti. “La cremazione è una forma di “sepoltura” che una società moderna deve contemplare – aggiunge la Piperno – ma non così.” La procedura tecnica che i cittadini di Ladispoli dovranno seguire è estremamente semplice. Una volta comunicata la volontà di scegliere la cremazione, la salma sarà trasportata nei forni del cimitero capitolino di Prima Porta dove le ceneri saranno raccolte in un’urna sigillata che con un certificato potrà viaggiare dove vuole. Quindi i parenti potranno scegliere se seppellire le ceneri nell’apposita ala del cimitero, oppure avere in custodia l’urna.
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