”La difficolta’ dei Comuni italiani nei propri bilanci sta mettendo seriamente in discussione il welfare locale se si tiene conto che di fatto il 70% dello stato sociale in Italia e’ gestito dagli enti locali”, ha dichiarato Domenici, Presidente dell’ANCI. ”Oggi – ha aggiunto- si sta facendo strada la consapevolezza di affrontare temi importanti come giustizia o lavoro, ma e’ necessario capire che quella del welfare e della finanza locale e’ una questione altrettanto importante, che tocca direttamente tutti i cittadini italiani”. Domenici ha poi annunciato la necessita’ di promuovere ”una mobilitazione istituzionale che inizi dal basso, coinvolgendo tutti gli enti locali per indurre il governo a modificare il suo indirizzo rispetto alla finanza locale”. ”In realta’ – ha detto Domenici con un paradosso – non si puo’ parlare di federalismo fiscale, semplicemente perche’ non c’ e’: anzi, se si va avanti cosi’ rischiano di non esserci piu’ neppure i bilanci dei Comuni. Il governo impone tagli e vincoli, e i Comuni rischiano di essere l’ anello debole su cui scaricare i problemi”. ”Ci rendiamo conto – ha aggiunto – dei problemi generali della finanza pubblica e proprio per questo rivendichiamo semplicemente quello che ci spetta, senza ulteriori tagli ma tornando al patto di stabilita’ basato sul disavanzo e non sul tetto di spesa preventivo. Purtroppo dal governo non ci sono risposte e questo e’ molto preoccupante”. Domenici ha sottolineato come dal governo si continuino a decentrare le funzioni ma non le risorse, ”non solo tagliando i trasferimenti ma imponendo vincoli di spesa”. ”I Comuni – ha detto il sindaco rivolgendosi ai colleghi toscani – si trovano a dover affrontare sia nuove funzioni amministrative, sia una domanda sociale che va crescendo, con i nuovi bisogni legati ai problemi della casa, dell’ immigrazione, dell’ assistenza agli anziani, dell’ infanzia. Il problema vero non e’ dei nostri bilanci, ma della salvaguardia del welfare gestito direttamente dalle nostre amministrazioni”.
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