La Giunta comunale di Viareggio preannuncia una precisa posizione sul business del caro estinto. Entro una settimana la giunta approverà una delibera per chiarire che la vendita dei loculi, anche in un cimitero privato come quello della Confraternita, non può essere legato (o condizionato) alla vendita di altri servizi, come l’organizzazione di un funerale o la fornitura di lapidi da parte del marmista di fiducia dell’associazione. Qualcosa, dunque, si muove dopo le denunce del quotidiano Il Tirreno. Si ricorderà che la vicenda nacque per la maggiorazione del 30% sul costo della tomba applicata dalla Misericordia di Viareggio ai non soci che, pur venendo sepolti nel camposanto privato, non si rivolgano all’impresa di pompe funebri della Confraternita per il funerale. La delibera di giunta, in realtà, avrà più un significato «politico» che un valore legale o amministrativo, visto che non competono al Comune provvedimenti in materia di libera concorrenza. Proprio per questo la Croce verde – in quanto titolare dell’impresa di pompe funebri con il più importante volume d’affari in città – ha deciso di procedere ugualmente con l’azione legale contro la Misericordia. «Sicuramente – dice l’assessore Fabrizio Manfredi – l’atto che approveremo stabilirà che non ci deve essere promiscuità di commercio fra la vendita di un loculo e la vendita dei servizi funebri: sono due settori diversi». Che non si possono condizionare a vicenda, come ha già fatto presente il Sindaco di Viareggio qualche giorno fa.
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