[Fun.News 2270] Gli orientamenti del Governo sui servizi pubblici locali

Il 24 agosto 2012 il Consiglio dei Ministri ha discusso il suo piano programma per la fine della legislatura e in particolare per stimolare la crescita. Tra le azioni previste si segnalano:

  • la razionalizzazione del sistema delle Autonomie territoriali;
  • la ridefinizione in materia di servizi pubblici locali di un nuovo quadro normativo coerente e integralmente attuativo del diritto comunitario, tenendo conto del nuovo pacchetto sulle regole sugli aiuti di Stato per i servizi di interesse economico generale (SIEG) adottato dalla Commissione europea il 20 dicembre 2011;
  • l’attuazione del quadro di liberalizzazioni attivando presso la Presidenza del Consiglio un’attività di monitoraggio sulla riforma della regolazione e per il coordinamento ed impulso delle politiche di liberalizzazione;
  • l’elaborazione di una nuova legge per la concorrenza per estendere ulteriormente l’apertura dei mercati e rendere più incisive le liberalizzazioni già avviate.

Di seguito si riporta il paragrafo specifico sui servizi pubblici locali

2.1.8 Servizi pubblici locali.

La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della disposizione cardine della nuova disciplina dei servizi pubblici locali. La disciplina in questione era da ultimo stata rielaborata in occasione della conversione in legge del decreto Cresci-Italia e l’annullamento colpisce anche la nuova formulazione. La Corte, in particolare, ha ritenuto che la disciplina in questione fosse in contrasto con l’esito del referendum abrogativo, in quanto delineava una disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica che era contraddistinta dalla medesima ratio di quella abrogata dal referendum. In particolare, con essa si operava una drastica riduzione delle ipotesi di affidamenti in house, al di là di quanto prescritto dalla normativa comunitaria. Le novità introdotte successivamente accentuavano la drastica riduzione delle ipotesi di affidamenti diretti dei servizi pubblici locali che la consultazione referendaria aveva inteso escludere. L’esplicita esclusione del servizio idrico non è valsa, secondo la Corte, a rendere legittimo l’intervento del legislatore.

Azioni in programma

  • Ridefinire un quadro normativo coerente e integralmente attuativo del diritto comunitario
  • Tenere conto del nuovo pacchetto sulle regole sugli aiuti di Stato per i servizi di interesse economico generale (SIEG) adottato dalla Commissione europea il 20 dicembre 2011.

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