[fun.news.227] A Pisa tutto da rifare per la esternalizazzine della gestione dei cimiteri

Il tentativo di esternalizzare una parte dei servizi a Manutencoop, una ditta di Bologna legata all’Agenzia ministeriale per la collocazione dei lavoratori socialmente utili, è fallito dopo che i lavoratori hanno rifiutato l’offerta nel corso dei singoli colloqui che si sono svolti nei giorni scorsi. Su venti lavoratori socialmente utili solo uno ha detto «sì» e quindi l’intero progetto è andato a monte. L’amministrazione comunale, tuttavia, intende proseguire sulla strada della esternalizzazione di alcuni servizi cimiteriali, ma la strada adesso si è allungata. La giunta ridiscuterà della questione e quasi certamente deciderà di aprire una pubblica gara a cui potranno partecipare tutte le aziende private facendo la loro offerta. Dopo ci saranno 60 giorni di tempo per la presentazione delle domande e infine il Comune potrà scegliere. «Ma a questo punto ad essere assunti non saranno più i lavoratori socialmente utili, i quali sono stati cancellati dalle liste dalla stessa agenzia ministeriale», spiega l’assessore Federico Eligi. Ma le polemiche si susseguono. Dopo la replica dei Cobas che denunciava le promesse non mantenute degli assessori e gli stipendi da fame di Manutecoop, il Comune di Pisa invia una nota attraverso l’ufficio stampa. Ecco, tra l’altro, cosa scrive: «L’unico fatto che si evidenzia da questa vicenda è il seguente: la quasi totalità dei lavoratori socialmente utili rimasti ha rifiutato un posto di lavoro che era stato appositamente creato per loro. Inoltre gli assessori non hanno mai alimentato aspettative diverse da quelle che potessero essere verosimili. Gli stipendi proposti, poi, sono quelli previsti dal contratto collettivo di lavoro, settore pulizie e servizi integrati, rinnovato alla fine del 2001. Infine per il progetto di cui si discute non è stato speso nenache un euro, se non in termini di personale impiegato ad elaborarlo». Infine nella nota dell’ufficio stampa si criticano i Cobas, «rei», con il loro comportamento, di aver contribuito all’esito negativo dell’operazione. «I cobas forse gioiscono che sia andato tutto a monte», si legge. «Sembra quasi che abbiano contribuito in tal senso influenzando direttamente i lavoratori contattati. Se questo fosse vero, ed è sicuramente verosimile, i Cobas, al solo scopo di raggiungere un obiettivo politico che non hanno raggiunto e che non raggiungeranno, hanno provocato un danno certo a quei lavoratori socialmente utili che,pur essendo idonei, non hanno accettato».

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