Il presidente della Comunità Ebraica di Torino nel rispondre ad una lettera aperta pubblicata sul periodico La Stampa afferma: «Ci riferiamo alla lettera relativa allo stato di degrado del cimitero ebraico della città ( di Torino, n.d.r.). La nostra Comunità è a conoscenza della situazione del cimitero ed ha recentemente effettuato uno stanziamento per opere urgenti di manutenzione. E´ tuttavia opportuno ricordare che, mentre la pulizia dei viali e il taglio dell´erba è effettuato con cadenza periodica dagli operatori messi a disposizione dal Comune , tutte le altre incombenze sono a carico della Comunità. Poiché le sepolture ebraiche hanno un carattere perenne, i cimiteri devono essere conservati nel tempo e il progressivo calo demografico della popolazione ebraica piemontese fa sì che ci siano molte tombe di persone le cui famiglie sono ormai estinte. Di queste tombe nessuno si occupa direttamente e la Comunità Ebraica di Torino, cui fanno capo anche dieci cimiteri in altrettante città della regione, ha grosse difficoltà a reperire i fondi per procedere alle manutenzioni. Abbiamo fatto in passato e cercheremo di fare in futuro tutto il possibile per mantenere i cimiteri in uno stato di decoro pur con i limiti dovuti alle molteplici direzioni a cui sono indirizzate le nostre risorse». In poche parole ecco sintetizzati i problemi di gestione di qualunque cimitero: una struttura urbana che permane nel tempo, come memoria collettiva.
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