«Siamo arrivati al punto di privatizzare anche i defunti», con questa frase provocatoria, Roberta Fantozzi, consigliere comunale del Prc, annuncia un’aspra battaglia sulla esternalizzazione dei servizi cimiteriali già affidati dalla maggioranza comunale alla «Manutencoop» di Bologna per un cifra di 4 miliardi di lire in tre anni. «Ciò che il Comune ha fatto, deve essere aspramente criticato almeno sotto tre punti: l’antieconomicità del provvedimento, il metodo di assegnazione dei servizi cimiteriali avvenuto con chiamata diretta, la non discussione sia sull’opportunità politica ed economica di quanto si andava a fare». Roberta Fantozzi alza i toni della polemica, dicendo: «Non c’è che dire: il neo assessore con deleghe alle esternalizzazioni, Federico Eligi, si sta muovendo in fretta e con lui tutta la Giunta sulla via di procedere alla privatizzazione di tutto inseguendo l’obbiettivo di ridurre al minimo il personale dipendente ed i servizi comunali ai cittadini che inevitabilmente pagheranno di più». Sulla esternalizzazione dei servizi cimiteriali, il consigliere del Prc articola così le su citate critiche: «Si dà ai privati un servizio che in realtà era economicamente vantaggioso per il Comune. Il Comune pagherà 1,3 miliardi di lire annui per dare questo servizio ad una ditta che non ha vinto alcuna gara pubblica ma che è stata chiamata direttamente dalla Giunta. Visto che il provvedimento costerà al Comune oltre 4 miliardi si sarebbe dovuta valutare in Consiglio». A questo punto le critiche di Roberta Fantozzi investono l’assessore Giuseppe Sardu. «Prima delle vacanze – dice il consigliere di Rc – tale assessore ci aveva assicurato che nulla sarebbe stato deciso in materia senza la previa discussione in Consiglio. Orbene, in pieno periodo natalizio, la Giunta ha deliberato sulla questione». «Questa operazione è stata condotta – aggiunge Maurizio Bini – per regolarizzare 10 lavoratori socialmente utili da adibire a lavori usuranti tenendo conto dell’età e del sesso degli stessi. Si tratta infatti di dieci donne in età compresa tra i 40 ed i 56 anni. Proprio queste lavoratrici daranno vita giovedì ad un presidio in consiglio comunale».
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