In Francia (ma pure in Italia) non esistono dati statistici sul numero di persone che muoiono per strada, i così detti senza fissa dimora. E col freddo delle ultime settimane il problema è emerso sulle pagine dei quotidiani, che denunciano il numero dei morti. Sembrano solo i mezzi d’informazione a parlarne. E senza dati ufficiali sugli “home less” è difficile valutare le politiche di reinserimento ed elaborare strategie alternative. Una situazione che, denunciano diverse associazioni francesi, in fondo fa comodo a molti.
Un’associazione francese, il collettivo "I morti della strada", rende due volte all’anno un omaggio ai senza fissa dimora trovati morti. L’elenco dei defunti viene letto durante una cerimonia davanti alla chiesa Saint-Merri a Parigi. Da metà marzo a metà novembre il collettivo ha recensito 187 senza tetto morti in tutta la Francia, un elenco realizzato sulla base delle informazioni raccolte sul terreno e comunicate dalla cinquantina di associazioni che vi aderiscono ma, secondo i responsabili dell’associazione, "molto inferiore al vero bilancio".
L’associazione accusa lo Stato di non aver tenuto le sue promesse in materia di aiuti ai senza tetto e ha scritto una lettere al ministro per la Casa Christine Boutin in cui si dice "indignata" per le sue affermazioni secondo le quali esistono oggi un numero sufficiente di alloggi d’emergenza per i senza fissa dimora.
Vi sono poi degli ostacoli di ordine burocratico: i corpi delle persone morte per strada (incidenti stradali compresi) sono portati negli istituti medico-legali, dove però viene indicato come indirizzo quello risultante dai documenti, anche se se non ci abita più da tempo o se è l’indirizzo di un centro di accoglienza. E gli istituti non comunicano i dati alle associazioni.
Il Comune di Parigi ogni anno seppellisce tra i 500 e i 600 corpi al cimitero di Thiais. Si tratta dei senza fissa dimora, ma anche delle persone indigenti o sole, con o senza una casa. Ma gli elenchi di cui dispone il comune riguardano solo il sesso e l’età dei morti.
Nel 2001 l’Istituto nazionale francese di statistiche e di studi economici (Insee) ha avviato un censimento delle popolazioni senza fissa dimora, ma non ha i dati sulla loro mortalità.
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