La portata della modifica approvata dal Parlamento delle norme che regolano la gratuità di sepoltura in terra e cremazione, limitata ora ai soli indigenti va oltre il pur notevole risparmio per i Comuni. Così si è espresso Andrea Lolli Presidente di SEFIT, l’associazione delle imprese pubbliche degli enti locali e dei Comuni che gestiscono servizi funerari. La sepoltura perderà nel tempo i connotati di un fatto meccanico, uguale per tutti perché gratuito, per essere sempre più personalizzata secondo le esigenze della famiglia, con una maggiore attenzione ai rituali. Questa pare la maggiore ricaduta per la collettività. In una parola più attenzione alla qualità del servizio. Sempre secondo Lolli la nuova legge favorirà le trasformazioni di gestione dei Comuni da economia diretta in vere e proprie Imprese, capaci di dare risposte adeguate in termini qualitativi alle nuove domande di servizio di una società matura, come quella italiana. Altro effetto della modifica normativa è la possibilità da parte di ogni Comune di accompagnare la pianificazione cimiteriale con una politica tariffaria coerente e a misura della popolazione amministrata. Per essere al passo con il resto d’Europa, prosegue Lolli, resta l’emanazione del regolamento nazionale di polizia mortuaria, fermo da troppo tempo al Ministero della Sanità. È inconcepibile che nel duemila si seguano regole per la sepoltura che ricalcano quelle originarie di fine ottocento, del tutto fuori luogo oggi, o ancora che sia completamente assente la regolamentazione delle imprese funebri.
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