Il cimitero del futuro

La newsletter de L’Internazionale del 27 agosto 2023 apre good morning Italia con un articolo sul CIMITERO DEL FUTURO.
Di seguito si riporta la parte di newsletter di interesse:

 

IL CIMITERO DEL FUTURO

Una popolazione in rapido invecchiamento e la necessità di trovare alternative al consumo di suolo pubblico stanno portando Pechino a interrogarsi sul futuro dei propri cimiteri.
Dopo Shanghai, racconta Bloomberg, anche la capitale cinese sta incoraggiando i suoi abitanti a sostituire la tradizionale inumazione con delle sepolture digitali.
Le ceneri del caro estinto sono conservate nello scomparto di una grande stanza, quasi come una cassetta di sicurezza di una banca, mentre a sostituire la classica lapide c’è uno schermo elettronico sulla porta del locale comune, che mostra foto e video del defunto, aggiungendo una nuova dimensione al ricordo della vita della persona scomparsa.
Niente vasi per i fiori o lumini in vista: un cimitero virtuale di 215 metri quadrati può ospitare più di 150 loculi, rispetto ai soli sei tradizionali.

Planning sepolcrale
La questione del sovraffollamento abitativo, dopotutto, non è ad appannaggio solo dei vivi, fa notare uno studio pubblicato sul Journal of the Royal Society of Medicine. Pechino, del resto, non è la prima a suggerire un cambio di passo:
negli scorsi anni il Regno Unito ha ipotizzato dei “corridoi verdi” sepolcrali lungo strade e ferrovie, sfruttando i territori cuscinetto tra campagna e città che non trovano altra destinazione d’uso (Wired). Una gara di idee tra designer lanciata dal Centre for Death and Society dell’Università di Bath ha, invece, esplorato proposte creative, come il memoriale subacqueo tra i coralli o le sepolture verticali in grattacieli (Smithsonian).

Ripensare il ruolo La prossima frontiera è superare la separazione tra spazi verdi pubblici e cimiteri, ancora percepiti, in particolare in Occidente, come luoghi dedicati solo a memoria e raccoglimento.
Secondo un sondaggio effettuato in Australia di cui dà notizia The Conversation, l’opinione pubblica vede con favore l’idea di renderli realtà multiuso al riparo dal caos delle grandi città dove andare a fare jogging o apparecchiare un picnic.
Ciò, però, vuol dire anche immaginare sepolture “naturali” e rispettose dell’ambiente, che al posto di metallo, legno e marmo impieghino materiali biodegradabili (Guardian).

Abbiamo chiesto all’ing. Daniele Fogli un commento su questo articolo:


Utile cominciare a discutere del futuro dei cimiteri. Le soluzioni rappresentate nell’articolo di Good morning Italia dell’Internazionale sono da tempo all’attenzione degli studiosi più aggiornati.
Ed è buona cosa che il grande pubblico cominci a capire il problema e a vedere che vi possono essere soluzioni alternative.
Forse c’è un refuso nell’articolo laddove si scrive che “in un cimitero virtuale di 215 metri quadrati si possono ospitare 150 loculi, rispetto ai soli 6 tradizionali”.
In ogni caso il problema a Shangai (99% di cremazione) era noto già da un paio di decenni almeno.
Ebbi modo di visitare un importante cimitero di Shangai in occasione della 2^ Fiera internazionale che si svolse se ben ricordo nel 2006 in quella città e le dimensioni dei monumenti erano decisamente diverse. Rimando ad un articolo che pubblicai in quell’anno sulla Dispersione ceneri comunitaria in mare proprio per risolvere i problemi di spazio cimiteriale, in particolare per persone con minori disponibilità finanziarie.
In Italia, con le tradizionali costruzioni a loculi (per feretri) in elevazione si ha una occupazione con sistema intensivo di circa 1 metro quadrato per posto.
Se si utilizzano quegli stessi loculi come tomba di famiglia per urne cinerarie (cosa che sta avvenendo di fatto in molte città del Nord), in ogni loculo possono essere inseriti almeno 15-16 urne cinerarie.
Per cui, almeno nel Nord Italia non c’è un problema di spazio per la sepoltura di urne cinerarie, ma c’è un problema economico e di urbanistica cimiteriale. Invece il problema è oggi al centro e al Sud Italia, dove ancora la cremazione si è poco sviluppata.
Sul presente e il futuro dei cimiteri italiani occorrerebbe veramente discuterne pubblicamente e approfonditamente.
Anzi invito il Governo a valutare la situazione che sta diventando giorno dopo giorno sempre più complicata per i gestori dei cimiteri italiani e a trarne le conseguenze impostando una modifica della legislazione specifica vecchia di oltre un secolo.
Per chi fosse interessato segnalo qualche articolo sulla situazione cimiteriale italiana e il futuro che ci attende:

 

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