Effetti alla scadenza della concessione
Il riferimento all’art. 86, comma 1 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s,m. porta direttamente a considerare quali siano gli effetti della scadenza della concessione, tanto più che con essa viene meno ogni legittimazione ad utilizzare il posto feretro a sistema di tumulazione (non si fa qui cenno ad eventuali, anche se abbastanza rare, concessioni cimiteriali di aree per l’impianto di campi ad inumazione, non solo per la rarefazione – e, in parte, geolocalizzazione – ma, soprattutto, per il fatto che si dovrebbero fare riferimento alle disposizioni dei precedenti articoli da 82 ad 85, cioè alle esumazioni).… ... Leggi il resto
Categoria: Dottrina
Le analisi di Sereno Scolaro sulla evoluzione giurisprudenziale e normativa del settore funerario
Gli effetti della scadenza delle concessioni cimiteriali – 1/2
Introduzione
L’input di questo intervento è individuabile in una segnalazione pervenuta, circa una comunicazione fatta a concessionari, (o, forse, a familiari di defunti) da parte di un comune (che, per carità di patria -riferita a chi ha formulato la segnalazione – non si indica, neppure genericamente), con la quale si informava di una prossima “estumulazione ordinaria“, in attuazione del programma di “estumulazioni ordinarie“, di salme “con permanenza nel tumulo comunale da oltre 20 anni“.… ... Leggi il resto
Effetti delle durate delle concessioni cimiteriali nelle ipotesi di loro rinnovabilità – 4/4
Conclusioni
Le considerazioni precedentemente fatte, in particolare quelle della parte finale del precedente punto, porta, come ulteriore conseguenza, a ritenere ammissibile l’ipotesi fatta, per quanto con alcuni limiti poco, o nulla, derogabili.
Il primo limite è la sua “collocazione” temporale, ritenendosi in via interpretativa che non possa che esercitarsi al momento iniziale del sorgere della concessione cimiteriale.
Il secondo che, nella fase prossima ed antecedente alla scadenza, difettino altre persone che in via ordinaria avrebbero titolo a richiedere il rinnovo della concessione cimiteriale, come nel caso di persone che, essendo subentrate abbiano, anche, acquisito a loro propria volta la qualità di concessionari.… ... Leggi il resto
Effetti delle durate delle concessioni cimiteriali nelle ipotesi di loro rinnovabilità – 3/4
Un’ipotesi di legittimazione di terzi ai fini della richiesta di rinnovo della concessione cimiteriale
Il fatto che, in prossimità della scadenza di una concessione cimiteriale, non vi sia la “presenza” del concessionario, sia per un’eventuale sua premorienza, oppure per l’assenza di persone ad esso subentrate nella qualità di concessionari (quale ne sia la ragione, dato che non solo potrebbe aversi il caso dei discendenti – o, meglio, coniuge ed assimilato, se vi sia, e discendenti – che non vengano assumere, a propria volta la qualità di concessionario, ma altresì che non vi siano proprio tali persone), può portare ad affrontare una questione di particolare delicatezza, cioè quella se il concessionario, fondatore del sepolcro, possa, magari per previdenza collegata, o meno, alla coscienza che, in prossimità della scadenza della concessione cimiteriale, potrebbero non esservi persone aventi titolo a richiedere il rinnovo della concessione cimiteriale, possa, per così dire, “istituire” un soggetto terzo, quale legittimato ad operare per la richiesta di rinnovo della concessione cimiteriale.… ... Leggi il resto
Effetti delle durate delle concessioni cimiteriali nelle ipotesi di loro rinnovabilità – 2/4
La questione del rinnovo
Poco sopra è stato fatto cenno come l’eventuale richiesta, da parte del concessionario, debba essere presentata (ed accolta) prima della scadenza della concessione cimiteriale, aspetto che merita un lieve approfondimento.
Infatti, una volta intervenuta la scadenza della concessione cimiteriale, è venuto meno ogni titolo, da parte del concessionario, di uso del sepolcro al punto che, almeno in termini di legittimità dell’azione amministrativa, si potrebbe argomentare che l’amministrazione comunale, o il soggetto gestore, abbia pieno titolo ad assegnare l’uso della concessione cimiteriale a terzi, fin dal giorno successivo alla scadenza della concessione, cosa che comporta che essa sia resa a ciò fruibile, a cura, diligenza ed onere del (precedente) concessionario, non solo con il dare altre destinazione alle spoglie mortali accoltevi, ma altresì abbia provveduto agli interventi od opere, incluse pulizie e sanificazioni, che consentano una tale concessione a terzi.… ... Leggi il resto
Effetti delle durate delle concessioni cimiteriali nelle ipotesi di loro rinnovabilità – 1/4
Introduzione
Le concessioni cimiteriali sono oggetto di concessione a tempo determinato, entro il limite dei 99 anni (art. 92 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m.), senza qui, volutamente, fare riferimento alle situazioni precedenti all’entrata in vigore del D.P.R. 21 ottobre 1975, n. 803, che potevano essere sia a tempo determinato (e, allora, senza la limitazione alla durata di 99 anni), sia a tempo indeterminato (c.d. perpetue). La determinazione della durata discende (e discendeva) dalle statuizioni del Regolamento comunale di polizia mortuaria e debitamente “rappresentata” nell’atto di concessione.… ... Leggi il resto
Concessioni cimiteriali e possibili criticità nella capacità di agire – 2/2
L’incapacità nel caso d’interdizione
L’interdizione ha riguardo alle persone maggiori di età (od, emancipate [1] ), che si trovino in condizioni di abituale infermità di mente che li rendano incapaci di provvedere ai propri interessi (art. 414 C.C.).
Non si entra nei procedimenti giurisdizionali che portano all’interdizione, salvo che per precisare che qui rileva unicamente l’interdizione giudiziale e non l’interdizione legale (quale pena accessoria in ambito penale), né altre tipologie di istituti parimenti denominati quali interdizione (quali l’interdizione da pubblici uffici, l’interdizione a contrarre, l’interdizione a ricoprire cariche sociali, ecc.).… ... Leggi il resto
Concessioni cimiteriali e possibili criticità nella capacità di agire – 1/2
Premessa
Come noto la capacità giuridica, almeno nell’ordinamento italiano (non mancano ordinamenti giuridici in cui la capacità giuridica si acquista con il concorso della nascita unitamente ad altri fatti, quali (e.g.) una vita post nascita di una certa durata, oppure con altre impostazioni), si acquista con la nascita (art. 1 C.C.), mentre la capacità di agire con il raggiungimento della c.d. maggiore età, cioè l’età per compiere atti per i quali non sia stabilita un’età diversa (art.… ... Leggi il resto
Il diritto di sepolcro: pluralità di componenti e necessità di distinzioni – 4/4
Il caso dei sepolcri privati fuori dai cimiteri
Una fattispecie radicalmente diversa si ha per i sepolcri privati fuori dai cimiteri, di cui all’art. 104 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s,m., i quali trovano anche classificazione catastale (cat. E9), in cui non solo il carattere patrimoniale è maggiormente accentuato, ma altresì la cui realizzazione (anche qui si può parlare di “concessione” – comma 3 del sopra citato art. 104, ma il cui oggetto non è il diritto d’uso di porzione di area cimiteriale, quanto il diritto di usare ai fini sepolcrali la cappella privata -gentilizia – o, altrimenti, concessione a realizzare su proprio fondo cappella ad uso della propria famiglia) è condizionata all’imposizione, con atto pubblico unilaterale debitamente oggetto di trascrizione (si tratta in sostanza di un’auto-imposizione) [13], dei vincoli di inalienabilità ed inedificabilità sui fondi, di proprietà della famiglia, nei limiti del raggio di 200 m.,… ... Leggi il resto
Il diritto di sepolcro: pluralità di componenti e necessità di distinzioni – 3/4
Il sepolcro e la sua rinuncia
Dalla questione dell’ereditarietà del sepolcro è abbastanza facile spostare l’attenzione sull’istituto della rinuncia al sepolcro, anche qui avendosi sempre presenti i fattori (a, b, c), precedenti.
Per questo meritano di essere affrontate, distintamente (sempre), le tre situazioni che connotano i rapporti riguardanti il sepolcro, potendosi parlare di: [i] rinuncia alla concessione della porzione di area cimiteriale; [ii] rinuncia alla titolarità del manufatto sepolcrale a sistema di tumulazione eretto sull’anzidetta porzione di area cimiteriale; [iii] rinuncia al diritto di essere accolto nel sepolcro, fattispecie quest’ultima che potrebbe (almeno, in astratto) differenziarsi tra [iii.a]… ... Leggi il resto
Il diritto di sepolcro: pluralità di componenti e necessità di distinzioni – 2/4
Il sepolcro e l'(eventuale) ereditarietà
Una delle situazioni maggiormente diffuse, in cui questo concorso di elementi qualificativi si mescolano e, talora, sovrappongono è quella che vede, anche in sede di norme regolamentari comunali (ma non solo, dato che anche norme riferibili ad altri livelli di governo vi hanno fatto ricorso) il ricorso al termine di “erede”, od “eredi”, in luogo di quello di familiare (o, familiari) [10], che costituisce una spia di un approccio che privilegia la componente patrimoniale, talvolta perfino obliterando la componente personale.… ... Leggi il resto
Il diritto di sepolcro: pluralità di componenti e necessità di distinzioni – 1/4
Introduzione di premessa
In via generale, cioè tenendo conto delle disposizioni degli artt. 90 e ss. D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., quando si ha una cappella cimiteriale (trascurando le varie denominazioni che possano utilizzarsi), si ha una pluralità di rapporti e situazioni giuridiche, che meritano opportunamente di essere tenuti distinti:
(a) concessione di porzione del diritto d’uso su area cimiteriale, in coerenza, applicazione del P.R.C. (piano regolatore cimiteriale), coerenza che è pre-condizione di legittimità della concessione del diritto d’uso (art.… ... Leggi il resto
Le origini degli abbandoni dei sepolcri – 3/3 – Le cause di uno stato di abbandono di sepolture private: la morte degli aventi diritto
La seconda delle motivazioni individuate dall’art. 63, comma 2 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. tra quelle all’origine di uno stato di abbandono di sepolture private è quella della morte degli aventi diritto.
Si tratta di un tema che porta a considerare l’evenienza della situazione in cui la persona originariamente concessionaria (c.d. fondatore del sepolcro) venga a propria volta a decedere, sollevando alcune questioni:
a) chi succeda, se il Regolamento comunale di polizia mortuaria lo preveda, nella condizione di avente diritto e
b) se chi vi succeda assuma a propria volta la qualità di concessionario o meno (infatti, chi succeda potrebbe non acquisire la condizione di concessionario).… ... Leggi il resto
Le origini degli abbandoni dei sepolcri – 2/3 – Le cause di uno stato di abbandono di sepolture private: l’incuria
La prima di queste motivazioni, determinanti uno stato di abbandono di sepolture private nei cimiteri, l’incuria, può avere diverse origini. Intenzionalmente, trascuriamo quella che potrebbe essere qualificata come psicologicamente soggettiva, cioè quella per la quale le persone concessionarie non si curino, per i più diversi motivi (appunto, soggettivi, spesso del tutto personali, ma anche oggettivi, quali potrebbero essere la lontananza) del fatto di essere concessionarie di una sepoltura privata, per considerare le motivazioni per le quali una situazione di incuria possa, nel tempo, venirsi a formare.… ... Leggi il resto
Le origini degli abbandoni dei sepolcri – 1/3 – Il fenomeno dell’abbandono per incuria delle sepolture private
L’ultima disposizione del Capo X D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., Capo rubricato “Costruzione dei cimiteri – Piani cimiteriali – Disposizioni tecniche generali“, è data dall’art. 63, articolato su due commi; col primo (che non accidentalmente segue l’art. 62) si dà atto che la manutenzione dei manufatti cimiteriali, eretti sulle aree avute in concessione, spetti sui concessionari e per tutta la durata della concessione, mentre col secondo si affronta il caso delle sepolture private abbandonate per incuria o per morte degli aventi diritto.… ... Leggi il resto
Alcuni aspetti dei sepolcri privati fuori dai cimiteri – 3/3 – I vincoli sull’area di proprietà della famiglia, la questione della loro riducibilità, le modalità per la loro assunzione
Se la proprietà dei fondi della famiglia (o delle famiglie, qualora la cappella privata fuori dei cimiteri sia realizzanda da parte di più famiglie, ipotesi, molto astratta, che porrebbe questioni su molti aspetti, specie attorno ai vincoli sui i fondi devono essere sottoposti, inclusi gli aspetti di, eventuali, promiscuità, talora richiedendo la costituzione di una comunione convenzionale, almeno per questi effetti; per cui, per ragioni di semplicità espositiva, si prende in considerazione solo l’ipotesi dell’unica famiglia) attorniante la costruenda cappella privata fuori dai cimiteri, costituisce una sorta di pre-requisito debitamente sussistente già al momento della richiesta dell’autorizzazione (scoprendo di seguito una certa quale promiscuità terminologica tra autorizzazione e concessione) alla costruzione, va affrontata la questione dell’assunzione dei due vincoli cui tali fondi debbano essere assoggettati, cioè l’assunzione del vincolo di inalienabilità e del vincolo di inedificabilità.… ... Leggi il resto