Una bara che salvi le foreste, biodegradabile, che non lasci tracce sul terreno.
E’ la nuova frontiera dell’inumazione. A proporla, a pochi giorni dal due novembre, è la società di cremazione varesina, la Socrem di Varese.
Per questo, il presidente Ambrogio Vaghi pensa che sia venuto il momento di una nuova liberalizzazione, quella relativa ai materiali di costruzione delle bare.
Basterebbe mettere mano alle leggi di polizia mortuaria, che oggi, di fatto, limitano la possibilità di utilizzare materiali alternativi quali il truciolato, gli scarti di riso, e persino i cartoni pressati (come in Olanda) o il vimini (come in Polonia).… ... Leggi il resto