La cenere, come noto, è il residuo polveroso che rimane quando una sostanza combustibile viene consumata dal fuoco.
Differenti materiali che bruciano producono altrettanto diversi tipi di cenere. Questi includono cenere dal carbone, cenere volante e cenere dal legno, ad esempio.
Le ceneri risultanti da cremazione sono chiamate anche: “esiti da completa incinerazione di un feretro”.
Sono, appunto, gli avanzi mortali di un corpo esanime sottoposto alla pratica funebre dell’ignizione.
Essi, dopo la combustione, sono tutti rimanenze della persona cremata non acquose e non gassose ed assumono, quindi, aspetto e stato solido.
Il corpo umano è meravigliosamente complesso e formato da una grande varietà di elementi chimici.
Mentre l’acqua è il composto più abbondante, ci sono anche grandi riserve di ossigeno, idrogeno, azoto, fosforo, calcio e carbonio.
Il corpo ha anche gli elementi essenziali di sodio, potassio, cloro e magnesio. Contiene anche dello zolfo.
Naturalmente, l’acqua è la prima ad esser rimossa, dall’intenso calore della cremazione.
Dopo che se n’è del tutto svaporata, il corpo viene ridotto in cenere.
Questi resti calcinati hanno la stessa firma chimica che il corpo aveva prima di essere cremato.
La composizione esatta del corpo varia molto da una persona all’altra.
L’alimentazione stessa, l’acqua che beviamo e dove viviamo giocano un ruolo determinante su quanto si immagazzina nel nostro grasso e in altri tessuti corporei.
Le ossa conferiscono struttura alla forma del corpo e contribuiscono significativamente al peso e all’altezza.
Poiché è possibile che una persona obesa possieda più grasso che acqua, ciò che viene trattenuto nel grasso del corpo avrà un impatto significativo sulla firma chimica dei resti cremati.
Il calore intenso del processo ossidativo “violento”, conosciuto come cremazione, distrugge tutti i materiali ricchi di carbonio del corpo e tutte le tracce organiche.
I carbonati e i fosfati di calcio mantengono lo scheletro solido e durevole, ma la maggior parte dei composti organici sono convertiti in ossidi di metallo
I composti inorganici possono rimanere come erano durante la vita o possono ossidarsi.
La percentuale esatta di ogni elemento o composto nei resti cremati varia da persona a persona.
Non ci sono due campioni di ceneri umane che siano esattamente uguali in termini di composizione elementare.
Dopo la cremazione, si trasferiscono i resti cinerei in un contenitore di raffreddamento.
Si rimuovono i componenti metallici più grandi, come le protesi alle articolazioni dell’anca.
Su di essi si passa un magnete, in modo da rimuovere qualsiasi componente metallico più piccolo.
Poi si procede a ridurre i frammenti ossei ad una polvere uniforme di colore grigio chiaro o scuro, simile per aspetto e consistenza alla sabbia grossolana.
Questo paragone con la sabbia grossolana è molto diverso da quanto molti si aspetterebbero dalle ceneri umane dopo la cremazione.
Molte persone, infatti, si immaginano un materiale leggero, a scaglie, simile alla cenere di legno.
Questo equivoco deriva dal fatto che i resti cremati sono principalmente ossa.
I tessuti molli sono, difatti, completamente consumati dall’intenso calore del processo di cremazione.
Le ceneri di cremazione sono costituite principalmente da frammenti di ossa, poi polverizzate.
Di conseguenza. ciò significa che l’altezza – piuttosto che il peso – determinerà l’effettiva quantità di ceneri in un corpo cremato.
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