Si sta avviando a conclusione l’iter per l’approvazione da parte del consiglio comunale di Messina del Piano regolatore cimiteriale del Gran Camposanto, redatto dagli architetti Franco Cardullo, Aldo Indelicato e Guglielmo La Rocca. Soddisfazione generalizzata, in particolare il sindaco Leonardi e l’assessore Morano hanno dichiarato che «è stato raggiunto uno degli obiettivi più qualificanti dell’Amministrazione, dando risposta a un problema che s’era trascinato per decenni.». Ora, dunque, si può lavorare davvero al recupero di una zona colpevolmente abbandonata quando non deturpata. Il Piano segue l’elaborato dell’analisi dello “stato di fatto” consegnato dai progettisti nel luglio del ’99 e le linee d’indirizzo generale tracciate da una commissione presieduta dal sindaco e formata da una équipe di esperti. Lo strumento urbanistico individua cinque obiettivi prioritari: il primo è l’ampliamento, il potenziamento e l’ottimizzazione della capacità di sepoltura dell’area del Gran Camposanto, sino alla determinazione del numero massimo di sepolture ammissibili, con una distinzione per tipi, nel rispetto delle norme e delle leggi in vigore sia sanitarie che di vincolo della Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici. Il secondo obiettivo è rappresentato dalla valorizzazione delle straordinarie qualità architettoniche del progetto Savoja, ma anche di alcune parti realizzate nei primi decenni del Novecento e contemporanee, che rappresentano per una città povera di monumenti (in special modo nella sua accezione latina di monere , ricordare , che nel luogo ha un valore emblematico – sottolineano i progettisti) una risorsa culturalmente significativa e patrimonio per la collettività nel suo insieme. Il terzo obiettivo è la valorizzazione delle qualità paesaggistiche di vegetazione della collina su cui s’estende il principale tra i 17 cimiteri cittadini. La posizione centrale del sito, l’immediata vicinanza con l’area di Villa Dante, la carenza nella città di aree verdi, fanno pensare a un’ipotesi di maggiore e migliore fruizione della struttura, ovviamente come luogo della contemplazione e del ricordo, del silenzio e della memoria, che richiama altre esperienze europee e americane. Il quarto obiettivo è invece la previsione pianificata per l’arco di tempo di vent’anni degli ampliamenti necessari al bisogno annuo, anche in relazione ai cimiteri dislocati nelle frazioni . Il Gran Camposanto – prevedono i progettisti – raggiungerà la saturazione nel prossimo quinquennio. Infine, il quinto obiettivo: determinare regole, anche compositive e costruttive che diano unitarietà e omogeneità ai nuovi interventi, ma anche – si spera – un indirizzo alla manutenzione di quanto è stato compromesso. Ovvero, alle sepolture di ogni tipo, alle opere di finitura ed arredo, al verde, alla manutenzione e pulizia, al decoro, all’andamento e funzionamento in generale della struttura. A fronte – si rileva – di una deregulation che ha portato negli ultimi anni a cadute di gusto e a una serie di interventi superficiali, episodici, improvvisati e causali, occorre restituire decoro a quanto di più pregevole si trova all’interno dell’area del Gran Camposanto. Un’ultima nota: A Messina, nel tempo, sarà realizzato anche un crematorio, nella parte più alta della collina del Gran Camposanto, dove attualmente si trova l’inceneritore in disuso.
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