Potrebbe essere chiamato a rispondere di vilipendio di cadavere il titolare della ditta incaricata, dal Comune di Cordignano, dell’estumulazione di undici salme sepolte nel cimitero del paese. Gli accertamenti effettuati in camposanto avrebbero infatti evidenziato che l’impresa avrebbe bruciato, assieme ai resti delle bare rimosse dalla tombe, anche – in parte o in toto – il loro contenuto. L’episodio è accaduto giovedì della scorsa settimana: a dare l’allarme erano stati, nell’occasione, alcuni abitanti della zona, preoccupati perché vedevano colonne di fumo salire dal perimetro del cimitero. Sul posto erano subito accorsi alcuni tecnici dell’Usl che avevano effettuato i necessari accertamenti. Da questi sarebbe emerso come nel rogo stessero bruciando, assieme alla casse di legno, anche resti delle salme che la ditta aveva appena estumulato. Per legge l’estumulazione deve seguire regole ben precise: le bare devono essere aperte e l’incaricato deve controllare che i resti siano completamente mineralizzati. Resti che possono venir raccolti, se i familiari del defunto lo desiderano, in una piccola urna o, in alternativa, trasferiti nell’ossario comune. La bara vuota, invece, è considerata rifiuto solido urbano e come tale va smaltita. Diversa la procedura, che, invece, sarebbe stata seguita a Cordignano, dove le bare erano state ammassate e bruciate in una grande buca esistente appena fuori dal perimetro del cimitero. Sicuramente si è violata il D.Lgs.vo Ronchi, ma addirittura si è ipotizzato il reato di vilipendio di cadavere. Raccolto tutto il materiale relativo alla delicata vicenda, l’Usl provvederà, nei prossimi giorni, a trasmettere l’incartamento ai giudici del Tribunale di Treviso che dovranno procedere alla valutazione dell’accaduto e alla definizione di eventuali ipotesi di reato. «Ho la coscienza a posto – ha commentato il titolare della ditta incaricata dell’estumulazione -. Abbiamo fatto tutto secondo le indicazioni che ci erano state fornite e che sono sempre state seguite in passato. La buca che abbiamo usato per l’eliminazione delle bare è lì da parecchio tempo, scavata proprio per quella funzione. Per quanto riguarda le salme le abbiamo trasferite nell’ossario prima di bruciare le casse. Può darsi che, inavvertitamente, in qualcuna possa essere rimasto qualche resto». «Quando sono arrivato sul posto ho visto solo resti di qualche asse bruciata – ha commentato il sindaco Meneghetti -. Se ci sono state irregolarità nell’estumulazione, comunque, lo verificheranno le autorità preposte».
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
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