Nei cimiteri palermitani c’è posto soltanto per un altro mese. Dopo maggio, infatti, ogni loculo, ogni posto, ogni spazio saranno occupati. A lanciare il grido d’allarme è l’assessore comunale ai Servizi cimiteriali Mimmo Miceli, che sta già cercando di correre ai ripari. L’unica via d’uscita sembra essere, per il momento, l’utilizzo del cimitero di Sant’Orsola. Per questo, alla fine della scorsa settimana, Miceli ha riunito un tavolo tecnico, intorno al quale ha chiamato “tutte le parti in causa”, per discutere la vicenda e trovare una soluzione. L’attenzione, adesso, è tutta puntata sul cimitero gestito dall’opera pia Santo Spirito, l’unico della città che non è sotto il controllo di Palazzo delle Aquile. Lo sfruttamento di Sant’Orsola, che potrebbe dare 50 mila sepolture, passerà attraverso una strada diversa rispetto a quella tracciata negli anni scorsi prima dall’amministrazione guidata da Leoluca Orlando e poi dal commissario straordinario Guglielmo Serio. Nelle loro intenzioni c’era il progetto di trasferire il camposanto, il più grande della città, sotto il governo del Comune. La giunta Cammarata, invece, non sembra convinta di questa soluzione; di qui l’alternativa proposta, che si articola in una doppia manovra. “Anzitutto – spiega Mimmo Miceli – solleciteremo l’opera pia ad abolire le sepolture perpetue, come è già stato fatto ai Rotoli e negli altri cimiteri: in questo modo si creeranno altri posti, sarà possibile procedere allo spurgo dei vecchi loculi e trasferire i resti che li occupano negli ossari”. L’ultima operazione del genere risale al 1978. È a questo punto entra in gioco la seconda fase, che rappresenta la novità: le nuove nicchie che si renderanno disponibili dovrebbero essere vendute ai privati a prezzi, per così dire, “sociali”. In prospettiva l’idea di un nuovo cimitero: “Un altro spazio per le sepolture serve – conclude l’assessore – ma il piano regolatore non lo prevede. Per questo pensiamo di approvare una variante”.
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