E’ arrivata, a distanza di qualche anno, la sentenza sui fatti accaduti nel 2008 al crematorio di Padova, quando in una ispezione dei NOE venne rilevato che due operai del gestore del crematorio avevano mischiato le ceneri di un paio di defunti.
Il tribunale di Padova ha inflitto un anno e mezzo con la condizionale a due addetti al forno crematorio del cimitero maggiore di Chiesanuova. Risponde in solido, civilmente, anche il Comune di Padova poiché proprietario degli impianti.
Il pm Sergio Dini aveva chiesto per entrambi gli operai una condanna di 4 anni e 6 mesi.
Il giudice ha invece comminato ad entrambi un anno e mezzo di reclusione, con la sospensione condizionale della pena, nonché il risarcimento dei danni.
Le famiglie dei defunti i cui resti sono stati mescolati e che si sono costituite in giudizio, cinque in tutto, avevano chiesto un risarcimento complessivo di un milione di euro e provvisionali per circa 250 mila euro.
Il tribunale ha riconosciuto il danno per i resti di due delle tre salme individuate dai carabinieri dei NOE durante la verifica, monetizzato in 5mila euro a ciascuna delle parti civili, oltre alle spese legali.
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
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