In occasione di TANEXPO, la manifestazione fieristica del settore funerario, SEFIT – Servizi funerari Italiani – ha definito in una apposita riunione di commissione nazionale funeraria, la propria posizione in merito alle intenzioni del Ministro della Salute Girolamo Sirchia di aprire ai privati la realizzazione di cimiteri e crematori propri, nonché di sale del commiato (funeral home). I cimiteri comunali da secoli costituiscono un presidio morale, prima ancora che sanitario, per ogni popolazione ed i Comuni hanno offerto alle famiglie la sicurezza di una custodia per sempre delle spoglie dei propri cari. L’intenzione ministeriale di importare in Italia il modello americano dei cimiteri privati, vede contraria la SEFIT. È fin troppo facile la previsione circa i risultati dei nuovi cimiteri privati, che polverizzano quei valori che consentono ad una comunità di riconoscersi in quanto tale ed il mantenimento della memoria delle generazioni passate. SEFIT chiede pertanto al Ministro Sirchia di modificare il proprio progetto rispetto a quanto annunciato, essendo un disegno privo di adeguate garanzie non solo per gli operatori oggi esistenti, ma soprattutto per la collettività. Per quanto concerne le sale del commiato, queste possono essere una risposta adeguata alla carenza delle strutture sanitarie italiane. SEFIT considera che queste sale possano essere realizzate e gestite oltre che dalle strutture pubbliche comunali, anche da quelle private, regolarmente autorizzate dal Comune, avuto presente la fondamentale necessità dei familiari di poter liberamente scegliere il luogo e le tipologie di servizio ritenute consone al commiato prescelto. Fondamentale dovrà inoltre essere considerato il sistema di tutela dei familiari in lutto, con l’adozione di misure e di comportamenti capaci di stroncare la caccia al morto nelle strutture sanitarie o in altri luoghi “sensibili”. Anche per tali motivi SEFIT ritiene che si debba accelerare la emanazione in ogni Comune di un apposito regolamento per il trasporto funebre, che stabilisca requisiti minimi per la possibilità da parte di imprese di pompe funebri di operare su autorizzazione comunale. L’occasione potrà consentire di risolvere in via definitiva la questione della privativa del trasporto funebre. In merito alla emanazione del regolamento di polizia mortuaria nazionale, è opinione della SEFIT che questo “tormentone” debba vedere la fine, in quanto gli operatori del settore hanno necessità di regole certe e di cambiamenti sostanziali dei modi di agire. Per tale motivo occorre puntare ad un testo di regolamento che non debordi rispetto alle possibilità regolamentari residue dello Stato e che non si presti a futuri ricorsi alla Corte Costituzionale per violazione del Titolo V della Costituzione. SEFIT esprime un giudizio positivo sulle proposte avanzate dall’ANCI in sede ministeriale e accoglie con favore gli analoghi apprezzamenti fatti da FENIOF sullo stesso testo.
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