[Fun.News 2354] Spese funebri per meno abbienti agganciate all’ISEE, ma lo strumento è corretto?

In gran parte dei Comuni italiani, le prestazioni per trasporti funebri gratuiti, garanzia di sepoltura gratuita, ecc. che questi Comuni sono tenuti a dare a famiglie bisognose o in stato di indigenza, vengono agganciate all’ISEE.

L ISEE (indicatore della situazione economica equivalente) è il sistema di valutazione delle condizioni economiche necessarie per accedere a benefici di carattere sociale. E costituito da una componente reddituale (indicatore della situazione reddituale, ISR) e da una componente patrimoniale (indicatore della situazione patrimoniale, ISP) ed è reso confrontabile per famiglie di diversa numerosità e caratteristiche mediante l uso di una scala di equivalenza (SE).
L ISR è composto dal reddito complessivo di tutti i componenti il nucleo familiare e da un reddito nozionale derivante dal patrimonio mobiliare, al netto delle spese per l affitto (fino a un massimo di 5.164 euro). L ISP, che entra solo per il 20% nella formazione dell ISEE, è dato dalla somma del patrimonio immobiliare (considerato al valore ICI) del nucleo familiare, al netto della casa di abitazione se di proprietà (fino a un massimo di 51.646 euro), e del patrimonio mobiliare, al netto di una franchigia di 15.494 euro.

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha diffuso il Rapporto ISEE 2011, l indicatore finalizzato alla valutazione della situazione economica di coloro che richiedono prestazioni o servizi sociali o assistenziali agevolati. E’ quindi utile capire se lo strumento è un indicatore corretto dello stato di bisogno.

L’80% (96% nel Mezzogiorno) delle persone richiedenti le provvideze dichiara di non possedere conti correnti o libretti postali. Divertente annotare che i lavoratori dipendenti e autonomi dichiarano un Indicatore di situazione economica equivalente molto simile in media, ma gli autonomi posseggono un patrimonio immobiliare del valore doppio di quello dei dipendenti. Evidentemente qualche cosa non quadra!

Il 45% della popolazione ISEE si concentra in Sicilia, Campania e Puglia. I dati segnalano un lento, ma progressivo incremento del numero di prestazioni richieste con una singola DSU: nel 2010, quasi 2,5. Si conferma quindi la graduale affermazione del sistema ISEE quale elemento di semplificazione amministrativa per i cittadini che, compilando un documento unico per la dichiarazione della prova dei mezzi, sono in grado di accedere a più prestazioni.

Le tipologie di prestazioni (quelle indicate nella classificazione riportata nella DSU, integrate da quelle individuate nella voce altro ) più richieste, riclassificate per aree omogenee, sono quelle relative al settore economico-assistenziale (oltre 6 richiedenti su 10), alla casa ed ai servizi di pubblica utilità (4 su 10), nidi e scuola, servizi socio-sanitari (in entrambi i casi, circa 3 su 10).

Il 64% degli individui ISEE appartiene a nuclei familiari con ISEE inferiore ai 10.000 euro; la soglia dei 5000 euro include poco meno di un terzo e la soglia a 7500 (ad esempio, utilizzata per le famiglie fino a 4 componenti per l accesso al bonus elettricità nel 2010) circa la metà. Risulta elevata la quota di nuclei distinti con ISEE nullo (10%, corrispondente al 9% degli individui).

Il Rapporto evidenzia come sia necessaria una revisione degli attuali meccanismi dello strumento ISEE come è concepito ora. L’analisi riguarda l’anno 2011 durante il quale sono stati presentati 7,5 milioni di Dsu (le istanze con cui si richiede l’Isee sotto forma di dichiarazione sostitutiva unica), con una crescita di 100 mila unità rispetto all’anno precedente (+1,3%). Non tutte le Dsu, tuttavia, corrispondono a diversi nuclei familiari e a fronte delle 7,5 milioni di Dsu i nuclei distinti sono stati 6,5milioni.
L’indicatore, spiega il rapporto, mostra scarse capacità selettive nella coda bassa della distribuzione. Oltre il 10% dei nuclei presenta un Isee nullo e comunque per circa un quinto di essi non si superano i tremila euro. La componente patrimoniale appare fortemente limitata dall’operare delle franchigie e da ‘comportamenti opportunistici’, con il risultato che in quasi il 60% dei casi il patrimonio non ha alcun effetto sull’indicatore.

Il Rapporto 2011 presenta in appendice una specifica sezione in cui l analisi è stata dettagliata a livello provinciale. Per scaricare il rapporto clicca

Rapporto ISEE 2012 (formato .pdf 1,34 Mb)
Appendice (formato .pdf 199,36 Kb)

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