[Fun.News 2351] In Germania il sistema cimiteriale è in crisi. E in Italia?

L’aumento delle cremazioni sta mettendo in crisi i cimiteri tedeschi, con le autorità comunali costrette a chiuderli o a trasformarli in parchi pubblici e centri residenziali . La Sueddeutsche Zeitung rivela che ormai il problema sta diventando grave per le finanze comunali di quasi tutte le città tedesche, con Hannover che ha perdite annuali di 6 milioni di euro, a causa delle spese costanti del personale, che hanno sempre meno tombe da accudire. Il giornale scrive che Duisburg chiude lo storico cimitero di Essenberg, Bochum vuole ridurre di un terzo la superficie dei suoi camposanti, ma i tagli più radicali sono a Berlino, che vuole ridurre da 179 a 93 il numero dei suoi cimiteri . La Sueddeutsche sottolinea che i cimiteri tedeschi sono in crisi, poichè sempre più gente decide di farsi cremare .
Il presidente dell Associazione tedesca delle imprese di pompe funebri, Rolf Lichtner, spiega che ormai un morto su due viene cremato e questo fenomeno ha conseguenze gravi per i cimiteri e per i Comuni , poichè le urne cinerarie occupano pochissimo spazio, ma soprattutto perche sempre meno gente e disposta ad accollarsi i costi salati delle tombe normali. A Berlino i cimiteri di St. Marien e St. Nikolai, nel centralissimo quartiere alla moda di Prenzlauer Berg, sono stati trasformati in Leisepark , i parchi del silenzio, con prati su cui distendersi, amache e attrezzi per il gioco . Secondo la legge tedesca, per destinare ad altro scopo un cimitero è necessario che negli ultimi 30 anni non abbia avuto luogo alcuna sepoltura.

E in Italia che succede? Quello che è un fenomeno tedesco, è ormai già una realtà in diverse grandi città del Nord Italia. Queste previsioni vennero già fatte diversi anni fa dall’ing. Daniele Fogli, esperto di piani regolatori cimiteriali, il quale ci ha recentemente dichiarato:

‘La crescita della cremazione in Italia sta aumentando più velocemente che in passato, anche per effetto della grande crisi economica che stiamo vivendo. La cremazione aumenta maggiormente nel Nord Italia e soprattutto nelle aree metropolitane. Stiamo avvertendo inoltre un altro fenomeno e cioé il sempre maggior disinteresse a momento delle estumulaizoni a scadenza delle concessioni a conservare le ossa. Un pò perché la normativa italiana ci ha messo molto tempo a capire (e solo in certe Regioni) che i loculi stagni conservano le salme invece di scheletrizzarle, un pò perché i nipoti o i figli, alle prese con ristrettezze economiche e con gli alti prezzi delle operazioni cimiteriali di estumulazione, riduzione in resti/cremazione resti optano per disinteressarsene. Occorre ripensare rapidamente al modello cimiteriale fin qui proposto nelle città. Più marketing cimiteriale, sistemi tariffari flessibili, ripensamento de cimitero ad accumulo per trasformarlo in cimitero a rotazione. Al Centro e al Sud Italia il fenomeno non è ancora percepito (tranne Roma e in qualche città della Toscana), e ci troviamo di fronte al fenomeno opposto cioé alla carenza di loculi quando ancora ve n’è la domanda, ma anche a sistemi tariffari non adeguati. Sarebbe utile una profonda riflessione su questi temi chiamando a discuterne non solo i Responsabili dei cimiteri ma anche gli Amministratori. Un convegno nazionale dedicato ai forti cambiamenti del settore cimiteriale.

In Germania i cimiteri diventano parchi, potrà essere anche in Italia la soluzione del futuro? Risponde sempre Fogli:

‘Ho sempre sostenuto che le zone di rispetto cimiteriale potevano, in diversi casi, trasformarsi in una zona cuscinetto tra la città dei vivi e la città dei morti, meglio se trasformate in aree a verde attrezzato. E continuo ad essere di questo avviso. Ma in Italia il problema è completamente diverso da quello tedesco. Difatti in Germania la tumulazione in cappella di famiglia è una eccezione e la sepoltura di feretro in loculo una rarità. La sepoltura dominante era, in tempi passati, quella in terra. Ora con la crescita della cremazione è più facile per i tedeschi trasformare i cimiteri, che già assomigliavano a dei parchi, in aree verdi. In Italia, invece, il cimitero è per lo più un complesso ad alta densità costruttiva (soprattutto di loculi). Ne discende che i problemi italiani sono e saranno molto più difficili da risolvere, in quanto il costruito ha necessità di manutenzione nel tempo e non è assolutamente facile da smantellare e trasformare . Comunque anche in Italia vi sono specifiche norme in caso di soppressione di un cimitero con un periodo di tempo minimo che deve epassare prima di destinare la’rea a diverso utilizzo (15 anni dall’ultima sepoltura e dissotterramento del terrno, e varie norme sul trasferimento delle tombe). Prevedo, per quanto riguarda la gestione cimiteriale futura problemi considerevoli, accentuati dalla carenze economiche finanziarie connesse alla spending review.’

Written by:

0 Posts

View All Posts
Follow Me :

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.