[Fun.News 1682] Racket del caro estinto nel Casertano

Un cartello di titolari di pompe funebri, nel Casertano, riusciva a monopolizzare la gestione dei funerali di chiunque morisse nell’ospedale di Caserta.
Gli affari, da decine di milioni di euro, erano possibili grazie alla complicita’ di tre dipendenti della sala mortuaria, ai quali veniva riconosciuto un compenso di circa 200 euro a salma.
I carabinieri del Reparto Operativo di Caserta e coordinati dalla Procura della repubblica di S.Maria Capua Vetere – hanno arrestato i tre dipendenti dell’Istituto di Medicina Legale dell’ospedale, addetti alla sala mortuaria, ed altre 20 persone; cinque di loro sono stati colpiti da altrettante ordinanze di arresti domiciliari: guadagnavano mensilmente fino a 6 mila euro al mese di mazzette. Gli arrestati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, estorsione e concorrenza illecita.
La magistratura ha fra l’altro disposto il divieto di dimora a Caserta per altre 8 persone. Nell’indagine risulta coinvolto anche un primario di Medicina Legale, Carmine Lisi, 58 anni, gia’ al centro dell’inchiesta ‘Crash Ghost’ sulle truffe alle assicurazioni per falsi sinistri stradali.
E’ accusato di abuso d’ufficio per aver permesso ad un ex dipendente della sala mortuaria (collaboratore della Last Travel, una delle imprese indagate) di prendere contatti con gli infermieri per acquisire i nomi dei deceduti.
L’intera vicenda, hanno spiegato gli investigatori, ruotava attorno ai tre impiegati della sala mortuaria che provvedevano a procurare alle imprese di pompe funebri del cartello, in ‘esclusiva’ e tempestivamente, i dati anagrafici delle persone appena decedute nei vari reparti del nosocomio casertano.
Si lasciava intendere cosi’ ai familiari che il servizio fosse convenzionato con la struttura sanitaria pubblica. Il sistema era talmente collaudato da spingere il procuratore Corrado Lembo a parlare di corruzione ‘ambientale’ nella sala mortuaria.
Dalle indagini sono emerse numerosi episodi di intimidazione, anche con l’uso delle armi, da parte dei rappresentanti delle ditte coinvolte: operative fra S.M. Capua Vetere, l’agro Aversano e la zona di Marcianise.

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