[fun.news.1451] Dichiarare il falso per la cremazione costa caro

Una donna savonese di 48 anni è stata rinviata a giudizio e poi processata con l’accusa di violazione di sepolcro e falso del privato in atto pubblico.
Nel novembre del 2006 la donna si era infatti recata a Savona, presso gli uffici comunali, per richiedere l’estumulazione della salma della nonna deceduta oltre trent’anni prima e seppellita nel cimitero di Zinola, richiedendo poi la cremazione dei resti. Nel mentre ha sostenuto – dichiarando il falso – di essere l’unica parente avente titolo a disporre di quelle spoglie mortali.
Decisiva la denuncia del fatto alla polizia ad opera delle cugine, aventi il medesimo grado di parentela, che sono così sono riuscite ad evitare in extremis la cremazione, facendo ricollocare la bara nel loculo.
Il movente della donna savonese si è poi scoperto essere l’esigenza di trovare uno spazio per la salma del padre, deceduto da poco, nel cimitero di Zinola.

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