UE apre consultazione per riciclo materie prime critiche: interessa anche i gestori di crematori

Di recente (30/9/22), la Commissione europea ha aperto una consultazione per definire una proposta di regolamento sulle materie prime critiche in ottica “circolare” di recupero e riciclo.
La consultazione tra gli stakeholder termina il 25/11/2022 e la proposta di regolamento verrà adottata nel primo trimestre 2023.
Per altre informazioni sulla consultazione si clicchi QUI

Le “materie prime critiche” sono considerate componenti essenziali delle tecnologie verdi, sono utilizzate nelle applicazioni digitali e sono fondamentali per le industrie della difesa, aerospaziale e sanitaria.
Nel 2020 la Commissione Ue aveva individuato 30 materie prime critiche (in buona parte importate nell’Unione da Paesi terzi) con uno specifico provvedimento che si può scaricare cliccando MATERIE PRIME CRITICHE.
Tra queste si citano: cobalto, magnesio, tantalio, niobio, vanadio, titanio, metalli del gruppo del platino.

La questione interessa in particolare i gestori di impianti di cremazione in quanto è possibile riciclare le protesi metalliche rinvenute, assieme ad altri rifiuti metallici o contenenti metalli, dal processo di cremazione.
Difatti in chirurgia ortopedica i materiali utilizzati per i componenti che saranno impiantati devono rispondere a molti requisiti: devono essere biocompatibili, se possibile, inerti e presentare una resistenza sufficiente alla corruzione e alle sollecitazioni.

Per il materiale di osteosintesi, come placche, viti, cerchiaggi o brocche, il materiale più utilizzato è l’acciaio inossidabile.
Questa lega si compone principalmente di ferro, cromo e nichel ed è considerata come inerte.
Negli ultimi dieci anni viene utilizzato sempre più anche il titanio, come materiale per placche e viti, per contrastare fenomeni di allergia ai metalli e sfruttare al meglio la sua relativa elasticità.
Per gli impianti articolari, la gran parte delle protesi d’anca o di ginocchio sono realizzate con una lega di cobalto (64%), cromo (28%), molibdeno (6%) e circa lo 0,5% di nichel.
Per le protesi in titanio, si tratta o di titanio puro (99% di titanio e tracce di nichel) o di una lega titanio e vanadio, o alluminio e niobio.
Per le protesi dentarie si utilizzano oltre a materiali ceramici anche metalli del gruppo del platino.

È quindi da considerare come altamente positivo e aderente agli indirizzi della UE procedere al recupero delle protesi da cremazione.
Per tali rifiuti provenienti dall’attività di cremazione, in attesa di una modifica della Decisione 2000/532/CE, devono essere utilizzati i seguenti codici (nota ISPRA n 31098, del 20/7/2009, trasmessa dal MATTM con nota 1781 del 26/8/2009).
Per viti, chiodi, protesi metalliche e altro di metallico che si separa dalle ceneri: se questi rifiuti vengono conferiti tali e quali – senza ulteriore separazione – generalmente viene attribuito il codice EER 19.01.02.
Se invece si separano le protesi dalla ferraglia, alle prime viene attribuito il codice EER 19.01.99, mentre alla ferraglia il EER 19.01.02.

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