Come si segue sul web l’evoluzione delle ondate di calore e gli effetti sulla mortalità

Può essere utile ricordare che in Italia è operativo il Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, avviato dal Ministero della Salute nel 2004, attraverso specifici progetti del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm), ed è coordinato dal Dipartimento di Epidemiologia del SSR Regione Lazio, ASL RM/1 (DEP Lazio).
L’obiettivo è favorire il coordinamento inter-istituzionale ai vari livelli e fornire linee operative per la creazione di un sistema centralizzato di previsione e prevenzione degli effetti del caldo sulla salute.

Le principali componenti del Piano

Sistemi di allarme HHWWS

I sistemi di allarme, denominati Heat Health Watch Warning Systems (HHWWS), sono sistemi città specifici che, utilizzando le previsioni meteorologiche sono in grado di prevedere, fino a 72 ore di anticipo, il verificarsi di condizioni climatiche a rischio per la salute della popolazione.
I risultati vengono riportati in un bollettino sintetico che contiene le previsioni meteorologiche riassuntive ed un livello di allarme graduato (livello 1, 2, 3) per permettere la modulazione degli interventi di prevenzione sulla base del livello di rischio previsto.
Giornalmente durante il periodo estivo vengono prodotti i bollettini per le 27 città incluse (Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona, Viterbo).
I bollettini vengono pubblicati sul portale del Ministero della Salute e inviati per ogni città ad un centro di riferimento locale (Comune, Asl, centro locale della Protezione civile) responsabile della diffusione sul territorio del bollettino ai servizi inclusi nel piano di prevenzione.
Da maggio a settembre per conoscere i livelli di rischio previsti per le 27 città è attiva la App Caldo e Salute. Altrimenti si può consultare il sito del Ministero della salute al link: www.salute.gov.it/portale/caldo/homeCaldo.jsp

Sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera (SISMG)

Il Sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera (SiSMG) ha lo scopo di monitorare in tempo reale il numero di decessi giornalieri nella popolazione anziana (età 65 anni e oltre).
In collaborazione con l’ufficio Anagrafe dei Comuni, i dati di mortalità vengono acquisiti durante l’intero anno tramite un sistema di inserimento online. La mortalità giornaliera viene ricostruita attraverso le denunce di decesso inviate nelle 72 ore successive.
Il DEP Lazio gestisce il database della mortalità giornaliera per monitorare l’impatto in tempo reale degli eventi meteorologici estremi (ondate di calore, ondate di freddo, ecc.) sulla salute.
Inoltre è attivo in alcune strutture sentinella delle grandi aree urbane un Sistema di Sorveglianza degli accessi al Pronto Soccorso per il monitoraggio anche degli esiti non fatali per supportare la risposta tempestiva all’emergenza dei servizi ospedalieri durante le ondate di calore.
Il sistema è basato su procedure analoghe a quelle del sistema di rilevazione della mortalità e presso il DEP Lazio viene creato un database degli accessi giornalieri osservati.
Ogni estate vengono prodotti rapporti mensili e stagionali con una sintesi dell’impatto delle ondate di calore sula salute.
Dal 2017 i dati del SiSMG vengono pubblicati in un report di sorveglianza settimanale, durante l’intero anno, al fine di identificare in maniera tempestiva variazioni della mortalità nelle diverse città italiane incluse nel progetto.
Tali rapporti settimanali permettono di effettuare una prima valutazione tempestiva, sia degli eventi meteorologici estremi (ondate di calore o di freddo), sia delle epidemie influenzali.
Clicca per leggere l’ultimo report sulla mortalità giornaliera.
Il SiSMG fa parte del network europeo di sorveglianza EuroMOMO, che pubblica un bollettino settimanale sulla sorveglianza della mortalità in 19 paesi Europei.

Fonte: ministero salute Italia, DEP Lazio e CCM

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