L’art. 3, comma 1, lett. b), n. 3) L. 30 marzo 2001, n. 130 prevede che, in assenza della manifestazione della volontà alla cremazione espressa dalla persona deceduta, intervenga la “volontà del coniuge o, in difetto, del parente più prossimo (ecc.).
Dove alla parola “coniuge” dovremmo apportare l’integrazione: “o persona a questi assimilata”, per effetto dell’art. 1, comma 20 L. 20 maggio 2016, n. 76.
Non si fa cenno ad altre figure presenti in quest’ultima, in quanto non pertinenti a questi fini, aggiungendo come di seguito si utilizzerà il solo termine “coniuge” per mere ragioni di brevità.… ... Leggi il resto
Categoria: Dottrina
Le analisi di Sereno Scolaro sulla evoluzione giurisprudenziale e normativa del settore funerario
Cremazione e destinazioni delle ceneri: alcuni limiti dello strumento testamentario
La volontà della persona defunta è del tutto centrale nella L. 30 marzo 2001, n. 130.
Basterebbe considerare come il rispetto di questa sia presente fin dall’art. 1, proseguendo con l’art. 2 e specificandosi nell’art. 3.
In realtà, il ruolo della volontà della persona defunta opera in via più generale.
Ben al di là delle condizioni di accesso alla pratica funeraria della cremazione, estendendosi anche alle altre pratiche funerarie.
Per quanto una di queste si possa attivare quando non vi siano esplicite espressioni di volontà.… ... Leggi il resto
La delicatezza delle “sepolture” avvenute in applicazione dell’art. 7 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m.
Ai primi di marzo si dava informazione di un Provvedimento del 19 dicembre 2024, su particolari sepolture, adottato dall’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali.
Un comune capoluogo di provincia lombarda era stato sanzionato per avere praticato erronee procedure, in relazione all’identificazione di operazioni cimiteriali di feti e nati morti.
Dal Provvedimento emergono anche alcune modalità adottate dalle locali ASL, cosa per altro poco colta.
Situazioni di anomalie che, nel passato, avevano, pur con differenti sfaccettature, interessato anche Roma Capitale.… ... Leggi il resto
Considerazioni su alcuni termini nella tempistica della dichiarazione di morte
Attorno alla “tempistica” delle differenti fasi di attività da porre in essere in occasione della morte di una persona, sussistono fasi che:
(i) operano in materie differenti e non tra loro permeabili,
(ii) coinvolgono figure differenti, spesso privi di fattori di sovrapposizione, meno ancora di promiscuità e
(iii) presentano indicazioni di ordine temporali che, per certi aspetti rischiano di essere oggetto di confusione, da quanti si sottraggano dal considerare gli elementi sostanziali.
La presenza di indicazioni temporali aventi la medesima dimensione quantitativa non comporta sovrapposizione.… ... Leggi il resto
Dalla (inesistente) “constatazione di morte” al “riscontro diagnostico”
Talora possono esservi in uso espressioni originate dalla prassi, ma che non trovano copertura (men che meno – a volte – definizione normativa), ma che sono utilizzate de facto per inerzia.
Al punto che si consolidano e, prima o poi, possono trovare accoglimento anche in testi normativi, specie quando redatti da soggetti cui sono estranei atteggiamenti di una qualche minima “pulizia” testuale.
Ne è esempio, anche frequente, l’espressione di constatazione di morte, che, per l’appunto non ha altra fonte se non l’uso materiale fattone.… ... Leggi il resto
L’importanza dell’incaricato del trasporto funebre
La circolare del Ministero della sanità n. 24 del 24 giugno 1993 ebbe il dichiarato fine di uniformare su tutto il territorio nazionale l’applicazione del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 fornendo chiarimenti, di concerto con il Consiglio superiore di sanità.
Il punto 5.4) considera la figura dell’incaricato del trasporto richiamato agli artt. 19 e 23 dell’anzidetto decreto del Presidente della Repubblica.
Ne precisa la figura ({1} dipendente o {2} persona fisica o {3} ditta a ciò commissionata, da (i)….,… ... Leggi il resto
Geometrie non-euclidee … e pianificazione delle inumazioni
È accessibile un interessante volume che raccoglie le “Opere complete” di Euclide, in versione bilingue (greco-italiano).
Per qualche giorno (usare altre denominazioni di unità di tempo parrebbe improprio rispetto alla perpetuità, tara che affligge il sistema cimiteriale) queste proposizioni hanno costituito un caposaldo, abbastanza indiscusso.
Poi lentamente qualcuno ha iniziato a metterle in discussione, ad iniziare da Saccheri (1667-1733), per proseguire con Bolyai, Lobachevsky, Riemann, Beltrami e molti altri (non dimentichiamo Gauss).
Nel contesto della materie afferenti alle gestioni cimiteriali, un qualche cosa assimilabile, negli effetti, alle preposizioni euclidee può essere individuato nell’art.… ... Leggi il resto
Casse mortuarie: evoluzioni sugli spessori
In linea di massima, allorquando si considerano le casse mortuarie, si individuano due grandi tipologie, quelle in legno e quelle, duplici, date da una parte in legno ed una parte in metallo. Quest’ultimo ristretto allo zinco oppure al piombo, con qualche deroga.
Oltretutto, poco si dice del legno, salvo ricordare come in molti Regolamenti comunali di polizia mortuaria del passato, spesso, si rinvenissero disposizioni per l’ordinaria inumazione.
In questo caso le casse dovevano essere in legno dolce, a volte indicando esemplificativamente alcune essenze vegetali.… ... Leggi il resto
I due livelli attivi nelle concessioni cimiteriali fatte ad “enti”
Negli artt. 90 e 93 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. si prendono in considerazione, in tema di concessioni cimiteriali e loro usi, gli “enti”.
Il termine è presente anche in altre disposizioni, quali gli artt. 80, 94 e 98, ma pur sempre nei contesti disegnati dai precedenti.
Nel primo quali possibili destinatari di concessioni cimiteriali (parallelamente ai “privati”), nel secondo in relazione alla regolazione del diritto d’uso.
Ciò osservando come queste concessioni possano riguardare sepolture a sistema di tumulazione:
(a) individuale,
(b) per famiglie e
(c) collettività),
oppure sepolture a sistema di inumazione:
(a) per famiglie e
(b) collettività).… ... Leggi il resto
Alcune note riguardanti i piani regolatori cimiteriali
In una specifica realtà territoriale, non proprio mignon, è stata avvertita l’esigenza di ri-affrontare la tematica relativa al Piano regolatore cimiteriale (di seguito: P.R.C.) considerando i consistenti cambiamenti avvenuti.
In questa sede è stato adottato un approccio che non solo desse “sostanza” al costruendo strumento per la gestione cimiteriale, andando ben oltre alla rachitica (è permesso l’uso di questo termine?) previsione dell’art. 91 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m.
Questo rinvia al precedente art.… ... Leggi il resto
Di che legno possono essere costruite le casse mortuarie
Una delle disposizioni della L. 30 marzo 2001, n. 130 è stata (purtroppo) quella dell’art. 8.
Sulla carta, prevedeva che dovesse essere emanato, entro il 4 agosto 2001, un decreto interministeriale di definizione delle norme tecniche (i) per la realizzazione dei crematori.
Questo relativamente (i-a) ai limiti di emissione, (i-b) agli impianti ed ambienti tecnologici, nonché (ii) ai materiali per la costruzione delle bare destinate alla cremazione.
La non avvenuta emanazione di un tale D.I.… ... Leggi il resto
Cremazione di spoglie mortali – 2/2
Ovviamente, con l’eccezione della constatazione di avvenuto completamento della mineralizzazione, accertamento che consente di fare ricorso (sotto il profilo sostanziale) ad operazioni nettamente analoghe a quelle già viste con riguardo all’art. 85.
Nell’esecuzione delle estumulazioni operano i limiti e divieti posti dal successivo art. 87. Ma anche la tumulazione non è illimitata nel tempo (trascuriamo, intenzionalmente, i residui casi di concessioni date in perpetuo), dato che l’art. 88 consente, alle condizioni ivi indicate, anche una certa quale movimentabilità (e dopo qualsiasi periodo) dei feretri (c) destinati ad essere trasportati in altra sede (a condizione che, aperto il tumulo, il coordinatore sanitario constati la perfetta tenuta del feretro e dichiari che il suo trasferimento in altra sede può farsi senza alcun pregiudizio per la salute pubblica), dove l’”altra sede” può essere sia altra tumulazione , sia la cremazione, sia l’inumazione (anche qui con le variabili del medesimo cimitero, di altro cimitero del medesimo comune, si altro comune, ecc.).… ... Leggi il resto
Cremazione di spoglie mortali – 1/2
Può anche accadere che figure non riconducibili alla qualificazione di “addetti ai lavori” possano incorrere in imprecisioni, cui possono conseguire effetti impropri o non voluti.
Questo anche quando vi fosse una volontà di ricorrere a formulazioni semplici.
Nell’articolato armamentario di norme regionali, queste situazioni emergono a più riprese, non senza sconfinare in ambiti che la ripartizione delle competenze legislative prevederebbe, trattando materie aventi oggettiva natura di un dato tipo come se ne avessero altra.
Un esempio può ricavarsi da quella particolare pluralità di operazioni che trovano esecuzione, “dopo” la “sepoltura” e che in ragione della diversa pratica funeraria di questa assumono la veste di “esumazioni”, oppure di “estumulazioni”, operazioni regolate dal Capo XVII D.P.R.… ... Leggi il resto
A quando la digitalizzazione delle schede di morte?
La Direzione centrale per la raccolta dati ha emesso la circolare ISTAT prot. gen. n. 2796022/24 del 13 dicembre 2024, avente ad oggetto: “Rilevazioni demografiche e sanitarie per l’anno 2025 – Attività di produzione statistica demografica degli Uffici Comunali e degli Uffici territoriali del Governo”.
Il Punto 3.7 “ Rilevazione su decessi e cause di morte (Modelli Istat D.4 e D.4bis IST-00095)” si apre con una ”Avvertenza” che preannuncia innovazioni: peccato che siano almeno 3 anni, se non di più, che in queste annuali circolari si preannuncia il progressivo passaggio alla certificazione elettronica (con corrispondente abbandono della certificazione cartacea), come effetto delle disposizioni dell’art.… ... Leggi il resto
Quando gli annunci funebri erano predisposti dalle tipografie
All’ingresso della tipografia vi era il cartello indicante gli orari di lavoro (giornate intere dal lunedì al venerdì, sabato solo mattino).
Ma le imprese di onoranze (pompe?) funebri sapevano che potevano rivolgersene anche la domenica mattina (8.00 – 12.00), quando dovessero richiedere la stampa di avvisi funebri (detti anche: necrologi e, che in date località erano denominati con nomi specifici).
Queste presenze domenicali potevano venire assicurate dal titolare della tipografia, ma anche da qualche familiare collaborante o, più raramente, da personale dipendente con una qualche anzianità.… ... Leggi il resto
Tumulare quando … ormai ….
L’art. 92, comma 1 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. individua una durata massima per le concessioni cimiteriali, siano quelle considerate al precedente art. 90, comma 1, oppure comma 2.
In ogni caso, la determinazione nello specifico della durata spetta al comune, attraverso lo strumento del Regolamento comunale di polizia mortuaria.
“Nello specifico” dal momento che la relativa determinazione può avvenire fissando una data durata a prescindere dalla tipologia di concessioni, oppure differenziando le durate in relazione alla loro tipologia.… ... Leggi il resto